BONFADINI, Antonio
Nacque a Ferrara agli inizi del secolo XV, ed ivi compì la sua formazione universitaria (Borsetti, pp. 326-327). Nel 1439 entrò nell'Ordine francescano (forse in seguito alla predicazione di S. Bernardino), prendendo l'abito della penitenza nel nuovo convento dell'Osservanza di S. Spirito (non di S. Francesco, come scrivono il Guarini,Compendio historico di Ferrara, Ferrara 1621, p. 234, e lo Zanotti, p. 218: vedi Cittadella, pp. 3 s.). Il 27 maggio 1458 riceveva a Bologna l'ordinazione sacerdotale dalle mani di Giacomo Feo vescovo di Ventimiglia (C. Piana, 1964, p. 45). Recatosi in Terra Santa, al ritorno si ammalò e morì nell'ospizio dei pellegrini di Cotignola (presso Faenza), il 1º dic. 1482, come testimonia la lapide della chiesa parrocchiale di S. Stefano, denotante il luogo in cui fu sepolto (G. E. Alboni, Mem. della plebale di Cotignola, Lugo 1822, p. 6). Nel 1490 il suo corpo fu trasferito nella chiesa di S. Francesco, riedificata dal notaio Giovanni Marozzi sotto il pontificato di Sisto IV (1471-84) e consacrata il 14 apr. 1495. Il culto si conservò nei secoli finché un recente decreto pontificio lo riconobbe ufficialmente in data 13 maggio 1901 (Acta Ordinis Fratrum Minorum, XX [1901], pp. 105 s.).
Una congettura dello Sbaraglia ha dato al B. la fama di letterato e predicatore. In un manoscritto dell'inizio del sec. XV (cartaceo, in folio, mutilo in principio e in fine) della biblioteca di Ferrara, descritto da G. Antonelli (Indice dei manoscritti della civica biblioteca di Ferrara, I, Ferrara 1884, p. 110), sono contenuti cinquantadue sermoni inediti e due vite, di s. Guglielma regina d'Ungheria e di s. Eufrasia vergine romana, che sono state edite da G. Ferraro (Scelta di curiosità letterarie, CLIX, Bologna 1878). Dai dati interni risulta che l'autore dei sermoni si chiama Antonio, è francescano, ferrarese, e che le prediche furono tenute in Ferrara nel 1425 prima di un viaggio: per cui lo Sbaraglia, con ipotesi del tutto priva di fondamento identificava senz'altro l'autore con il B., rettificandone - per sanare il contrasto cronologico - la data di morte, "numeris inversis", in 1428. La paternità delle opere contenute nel codice, che proviene dal convento di S. Francesco di Ferrara, sarà invece da attribuire ad un frate Antonio conventuale vissuto agli inizi del sec. XV.
Fonti e Bibl.: F. Borsetti, Historia almi Ferrara e gymnasii, II, Ferrariae 1735, pp. 326-27;L. N. Cittadella, Vita del b. A. B. di Ferrara, Ferrara 1838;Giacinto Picconi da Cantalupo, Cenni biogr. degli uomini ill. della francescana osservante provincia di Bologna, I, Parma 1894, pp. 129-61;G. G. Sbaraglia, Supplementum... ad scriptores trium Ordinum S. Francisci, I, Romae 1908, pp. 89 s.; G. M. Zanotti, La basilica di S. Francesco in Ferrara, Genova 1958, pp. 218-19;C. Piana, Promozioni di religiosi francescani agli ordini sacri a Bologna (1349-1508), in Arch. Franc. Histor., LVII (1964), pp. 5 s., 45; Id., Lo studio di S. Francesco a Ferrara nel 1400,ibid., LXI (1968), p. 118 n.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., III, col. 763; Bibliotheca Sanctorum, III, col. 305.