BOSA, Antonio
Scultore, nato a Pove presso Bassano nel 1780, morto a Venezia nel 1845. Seguace del Canova, ne seguì fedelmente gli schemi soprattutto nel monumento a Winckelmann in San Giusto di Trieste (1827). Vicino a questa, che è la più importante se non la migliore delle sue opere, conviene ricordare anche il monumento del governatore Rossetti, compiuto pure a Trieste, la statua di Apollo nella villa Folco di Vicenza, il ritratto del Canova, eseguito in rilievo per la tomba dell'artista ai Frari (Venezia); le statue delle Arti e delle Virtù, in collaborazione con Domenico Banti, che adornano l'attico delle Procuratie Nuove a Venezia e la Madonna con il Figlio della chiesa del Rosario, firmata, il lavoro suo più bello per la freschezza dell'esecuzione.
Scultore e pittore fu il figlio di lui: Eugenio, nato nel 1807 a Venezia, e ivi morto nel 1875; ricevé la sua educazione artistica dal padre. Più che alle sue sculture, il nome di Eugenio B. è legato alla sua attività di piacevole e vivace narratore di scene chioggiotte, dipinte con un fare fra l'accademico e il romantico.
Bibl.: L. Callari, Storia dell'arte italiana contemporanea, Roma 1909, pp. 30 e 185; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Milano-Roma 1926; S. Benco, L'architettura neoclassica a Trieste, in Dedalo, VI (1925-26), pp. 788, 790, 796, 808.