BOSELLI, Antonio
Nato a San Pancrazio Parmense (Parma) il 22 ag. 1879 da Raffaele, di nobile famiglia, ed Elena Tirelli, compì gli studi letterari presso l'università di Bologna, ove frequentò le lezioni di G. Carducci e si laureò con una tesi sul mito degli Argonauti, che poi pubblicò (Il mito degli Argonauti nella poesia greca prima di Apollonio Rodio, Padova 1905). Fra il 1906 e il 1911 insegnò letteratura italiana all'università di Malta, dedicandosi contemporaneamente a studi filologici romanzi e all'edizione di testi in dialetto parmigiano, oltre che ad occasionali ricerche erudite di argomento locale. Nel 1912, lasciata Malta, entrò come bibliotecario nella Biblioteca Palatina di Parma, e questo evento modificò profondamente il corso dei suoi interessi scientifici, orientati da allora in avanti sempre più decisamente verso la bibliologia, la storia della stampa, la codicologia. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, diresse la Biblioteca Palatina fra il 1922 e il 1927, quindi, dal 1927 al 1930, la Nazionale di Palermo; dal 1930 al 1936 fu direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna, di cui ampliò e migliorò fondi e servizi; poi, per poco più di un anno (marzo 1936-agosto 1937), passò a dirigere la Nazionale di Napoli, per chiudere infine la carriera come direttore della Biblioteca Nazionale di Firenze. Nel 1941 una grave infermità lo costrinse ad abbandonare prematuramente il servizio.
Morì a Parma il 9 genn. 1955.
Il B. fu un tipico rappresentante di quella particolare categoria di bibliotecari italiani che si trovò, cronologicamente e culturalmente, a metà strada fra il bibliotecario studioso di un tempo e l'odierno bibliotecario organizzatore. Egli fu un erudito assai dispersivo, sempre attratto dai più disparati oggetti di studio; ma in ogni suo saggio lasciò il segno di una solida preparazione filologica e di una elegante concisione. Importanti furono in campo bibliografico i contributi che il B. diede alla storia della stampa in Sicilia e alla conoscenza dei libri a stampa membranacei delle biblioteche di Parma e di Firenze; esemplare la ricostruzione della storia del codice originale della cronaca di fra' Salimbene (La fortuna della cronaca di fra' Salimbene, in Bull. dell'Ist. stor. ital., LII [1937], pp. 265-81); ma l'opera maggiore e più meritoria del B. resta il riordinamento e l'illustrazione dei ricchi e numerosi carteggi della Biblioteca Palatina di Parma, ricostruiti in unità organiche secondo una coerente metodologia storicistica, anticipatrice della moderna "archivistica dei manoscritti" (cfr. Parma. Bibl. Palatina. Nuovo ordinamento dei carteggi, in La Bibliofilia, XXIV [1922-23], pp. 224-28). Ai carteggi palatini, e soprattutto a quello farnesiano e a quello bodoniano, il B. dedicò, oltre a saggi illustrativi particolari, anche due cataloghi descrittivi che costituiscono ancor oggi un modello di sintetica funzionalità (Il carteggio bodoniano della Palatina di Parma, in Arch. stor. per le prov. parmensi, n. s., XIII [1913], pp. 157-288; Il carteggio del card. Alessandro Farnese conservato nella Palatina di Parma,ibid., n. s., XXI [1921], pp. 99-172). Un suo intervento in favore di una maggiore liberalizzazione del prestito internazionale, tenuto al secondo Congresso internazionale delle biblioteche svoltosi nel 1935 a Madrid, diede la misura della sua moderna concezione delle biblioteche (Prestito internazionale, in Accad. e Biblioteche d'Italia, X [1936], pp. 3-10).
Bibl.: M. T. Danieli, A. B., in Accad. e Biblioteche d'Ital., XXIII (1955), p. 78 s.; Id., A. B., in Arch. stor. per le prov. parmensi, s. 4, VII (1955, ma 1957), pp. 23-30 (con bibliografia completa delle opere).