Letterato (Firenze 1498 circa - Venezia 1566). Frequentatore in gioventù degli Orti Oricellari (a questo periodo vanno fatti risalire i suoi Dialoghi della morale filosofia, 1526), nel 1522, accusato di aver preso parte al complotto contro il card. Giulio de' Medici, fuggì a Venezia e quindi a Lione. Tornato a Firenze nel 1527 e di nuovo espulso, si rifugiò definitivamente a Venezia. Qui pubblicò tutte le sue opere (traduzioni di Aristotele, Cicerone, Plinio, edizioni di Boccaccio e Petrarca, traduzioni e commenti biblici, ecc.), dal 1541 nella tipografia fondata insieme ai fratelli, e fu più volte processato per eresia (1548, 1555, 1558). Per la traduzione delle Precationes biblicae di O. Brunfels (1534), la sua attività di editore (Tragedia del libero arbitrio di F. Negri, 1547), la traduzione delle Sacre Scritture (Nuovo Testamento, 1530, l'intera Bibbia, 1532) e i commenti al Vecchio (1540) e al Nuovo Testamento (1543-44), in cui utilizzò ampiamente scritti di J. H. Bullinger e M. Butzer e che furono posti all'Indice nel 1559, può essere considerato uno dei primi divulgatori della Riforma e del nicodemismo in Italia.