CAGNOLI, Antonio
Astronomo e meteorologo, nato da genitori veronesi a Zante il 29 settembre 1743, morto a Verona il 6 agosto 1816. A 37 anni, a Parigi, dov'era segretario dell'ambasciatore veneto, si volse, sotto la guida del Lalande, agli studî di astronomia, che proseguì, con strumenti di sua proprietà, dapprima nella sua casa di Parigi; dal 1781 in poi a Verona in un osservatorio costruito a sue spese. Nel 1796 fu eletto presidente della Società italiana delle scienze. Nel 1797, caduta Verona in mano dei Francesi, la Società fu trasferita a Milano, gli strumenti del C. furono acquistati dal governo della Cisalpina per l'osservatorio di Brera e lo stesso C. fu ivi accolto accanto all'Oriani. Passò, subito dopo, alla cattedra di matematica sublime della scuola militare di Modena dove insegnò fino al 1807.
Fra le opere del C. vanno ricordate la Trigonometria piana e sferica (Parigi 1786); le Sezioni coniche (Modena 1801) e numerose memorie di argomento astronomico o meteorologico. Fra le prime è notevole la memoria Nuovo e sicuro mezzo per riconoscere la figura della Terra, in Memorie della società it. delle scienze, 1792, messa in valore, dopo la morte del C., dal Bailly, che nel 1819 la fece ristampare e diffondere a Londra: il metodo proposto dal C. è fondato sull'osservazione delle occultazioni delle stelle, dovute alla Luna.
Formule del Cagnoli. - Se A, B, C denotano gli angoli di un triangolo sferico ed a, b, c i lati rispettivamente opposti, si ha: sen b sen c + cos b cos c cos A = sen B sen C − cos B cos C cos a.
Bibl.: E. de Tipaldo, Biogr. degli Italiani illustri, VII, pp. 57-64.