COLLA, Antonio
Nacque a Parma il 6 dic. 1806, da Carlo e da Teresa Berari. Professore di astronomia e meteorologia all'università di Parma, fu direttore dell'osservatorio meteorologico di Parma, città nella quale trascorse tutta la sua vita, dedicandosi ad osservazioni di fenomeni astronomici e meteorologici con una diligenza ed accuratezza tale che non gli sfuggivano le più singolari circostanze e le più piccole particolarità. Era un abilissimo e paziente ricercatore di comete: molte osservazioni gli meritarono riconoscimenti a livello europeo. Fu membro di molte società astronomiche e meteorologiche e di molte Accademie come la fisico-medico-statistica di Milano. Scrisse su molti giornali come l'Institut, il Giornale di scienze matematiche e fisiche di B. Tortolini, la Bibliothèque de Genève. Fu in corrispondenza epistolare con molti scienziati come G. Plana, F. Carlini, J. R. Hind, K. C. Bruhns con uno scambio continuo di esperienze che arricchirono l'osservatorio: questo suo lavoro è stato anno per anno raccolto in volumi conservati presso l'osservatorio.
Morì a Parma il 10 marzo 1857 e non poté vedere realizzato un suo grande desiderio: rendere anche astronomico l'osservatorio meteorologico di Parma come il governo ducale stava allora per fare.
Il 15 maggio 1845 sulla Gazzetta ufficiale a Parma venne pubblicato un articolo, Cenni sopra le quattro comete telescopiche apparse nel principio dell'anno MDCCCXLV, in cui il C. spiega che "l'anno 1845 è molto fecondo per l'apparizione di comete perché già entro febbraio quattro astri si trovano simultaneamente visibili in tutta Europa. Delle 4 la prima ad apparire fu scoperta a Berlino il 28 12 da D'Arrest presso la stella quindici del Cigno"; poi "la seconda cometa appare alla fine di gennaio agli astronomi del Collegio Romano nella sera del 24". La terza era stata scoperta dal C. "nella sera del 5 febbraio tra le stelle della piccola costellazione del Fornello Chimico verso 33º di ascensione retta e 25º di declinazione"; "la quarta cometa fu scoperta dagli astronomi del Collegio Romano la sera del 25 2 nella costellazione boreale dell'Orsa Maggiore".
Nella Raccolta fisico-chimica italiana del prof. F. Zantedeschi (I, Venezia 1845) compaiono vari lavori del C.: Cenni sopra le 4comete telescopiche apparse nel principio dell'anno 1845con emendazioni ed aggiunte; le aggiunte sono (pp. 41-55): Sulla cometa D'Arrest; Sulla cometa apparsa in Europa il 5 2; Sulla cometa scoperta a Roma il 25 2 (in quest'ultima il C. osserva gli elementi parabolici della cometa calcolati dagli astronomi E. I. Cooper e A. Graham sulle osservazioni del 27 febbraio e 11 e 27 marzo e osserva che "dagli elementi calcolati risulta che nessuna cometa di quelle registrate nei cataloghi ha una positiva somiglianza con questa, la quale sembra nuova per noi"); Cometa scoperta a Parma nel 2 6; Comete periodiche di Enke e di Biela. Osserva quindi il C.: "Queste due comete sono state trovate ed osservate per la prima volta dagli astronomi del Collegio Romano il 10 7 presso la stella 26 dell'Auriga (quella di Biela è stata vista dopo la metà di novembre). La cometa di Biela è stata vista a Parma il 16 12 1845 presso la stella βdella costellazione zodiacale dei Pesci in vicinanza all'equatore. Era di una debolezza estrema non presentando né traccia di coda, né nucleo, né condensamento di luce nella parte centrale, ma solo una languida luminosità irregolare. Il Colla l'ha vista nelle sere del 17, 22, 25, 26, 27 e 29; il passaggio al perielio avrà luogo l'11 2 46".
Sempre sulla stessa Raccolta fis. chim. it., (I, pp. 331-339): Sulla quantità d'acqua che cade annualmente allo stato di pioggia e di neve a Parma dedotta da osservazioni udometriche di 18 anni dal 1828 al 1845 e (ibidem, pp. 237-240) Considerazioni intorno ad una luce particolare che manifestasi con frequenza di notte verso la parte boreale del cielo; il C. nota questo fenomeno che registra sotto il nome di "impressione luminosa verso ponente estivo": "è una luce che si presenta sotto deboli apparenze e per questo passa inosservata, ha qualche somiglianza con una luce zodiacale, ma si trova nel meridiano magnetico".
Il C. pubblicava a Venezia nel 1847 Cenni sopra le otto comete telescopiche apparse nell'anno 1846, e sugli Annali di scienze matematiche e fisiche, II (1851), pp. 80-92, Sulle due comete scoperte nell'anno 1850 da Peterson e da Bond,e sul ritorno della cometa periodica di Faye scoperta nel 1843.
Sempre sugli Annali di scienze matematiche e fisiche, VI (1855) pp. 393-406, Sulla V cometa del 1854 che il C. vide il 22 febbr. 1854, tra le stelle γ e π della coda dell'Idra a circa 13h 30m di ascensione retta e a meno 24º di declinazione.
Sulla Gazzetta di Parma e sulla Gazzetta ufficiale escono vari articoli del Colla. Sulla cometa di Westphal e sui quattro nuovi asteroidi scoperti negli ultimi mesi (Gazzetta di Parma, 8 dic. 1852); Sulla cometa di Westphal e sui nuovi pianeti Lutetia,Calliope e Talia,scoperti nell'ultimo bimestre dell'anno 1852 (ibid., 12 febbr. 1853); Sulla nuova cometa,sulla nuova nebulosa a doppio nucleo scoperte all'Osservatorio del Collegio Romano nel 6 marzo 1853 (ibid., 10 apr. 1853).
Sulle scoperte di tre nuovi pianeti Temi,Phocea e Proserpina fatte nell'anno 1853 negli Osservatori di Napoli,Marsiglia e di Bilk dagli astronomi De Gasparis,Chacornac e Luther e sulle scoperte fatte in questo stesso anno dagli astronomi Secchi,Schweizer e Klinkerfues negli Osservatori del Collegio Romano,di Mosca e di Gottinga (pubblicati sui nn. 185, 187, 188 dell'anno 1853 della Gazzetta ufficiale di Parma): il C. osserva i dati sugli elementi ellittici del pianeta (anomalia media, longitudinale del perielio, longitudinale del nodo ascendente, inclinazione, angolo di eccentricità).
Sui nn. 86 e 98 del 1854della Gazzetta ufficiale di Parma esce una nota del C.: Sopra i piccoli pianeti Euterpe,Bellonia ed Anfitrite scoperti a Londra ed a Bilk dagli astronomi Hind,Luther e Marth,tra il novembre 1853ed il marzo 1854,sugli altri planetoidi situati tra Marte e Giove e sulle scoperte delle comete di Klinkerfues e di Bruhns fatte a Gottinga ed a Berlino tra il giugno ed il dicembre 1853 e sull'apparizione dell'ultima nel marzo 1854.
Sempre sulla Gazzetta ufficiale di Parma nei numeri 140, 213, 214, 221 del 1854 Sopra la terza e quarta cometa del 1854 scoperte all'Osservatorio di Gottinga dall'astronomo Klinkerfues nel 4 giugno e11 settembre e sul pianeta Urania scoperto all'Osservatorio Bishop a Londra dall'astronomo Hind del 22 giugno.
Infine citiamo una memoria estratta dalla dispensa 14ª del 20nov. 1855della Enciclopedia contemporanea di Fano: Intorno alle scoperte di quattro pianeti della famiglia degli asteroidi Circe,Leucotea,Athlanta e Fides,fatte nell'anno 1855 dagli astronomi Chacornac,Luther e Goldschmidt a Parigi e a Bilk tra il 6 aprile e il 5 ottobre e sulle scoperte di due comete telescopiche di Schweizer e Donati fatte a Mosca e a Firenze tra l'11 aprile e il 3 giugno e sul ritorno della cometa a corto periodo di Enke. Tra le altre opere, si ricordano: Stelle cadenti (Parma 1838), Aurora boreale (Parma 1840), Ago magnetico (Parma 1842), Ozono atmosferico (Parma 1885).
Bibl.: P. Pigorini, Necrol. del prof. A. C., Parma 1857; G. B. Janelli, Diz. biografico dei Parmigiani illustri e benemeriti, Genova 1877, pp. 119-20; J. C. Poggendorff, Biograph-liter. Handwört. zur Gesch. der exact. Wissensch., I, pp. 462 s.; L. Amaduzzi, Il p. Angelo Secchi e le sue relazioni col prof. A. C., in Aemilia, 1929, n. 4, pp. 31-36.