ANTONIO da Barga
Figlio di Guccio,nacque verso la fine del sec. XIV nella cittadina da cui prese il nome, in Lucchesia (e non a Bargio in Piemonte, come dice il Dict. d'Hist. et de Géogr. Eccles., III, 761, 103)
Entrato assai giovane nell'Ordine olivetano, emise i Voti il 2 febbr. 1414, e vi compì gli studi letterari e teologici passando per vari monasteri (come S. Miniato a Firenze, S. Michele "de Bosco" di Bologna). Qui nel 1419 ebbe la prima dignità di "cellarario", cui seguì, ma in un altro monastero, quella di maestro dei novizi che tenne per sette anni. Priore tra il 1430-32 di S. Bartolomeo di Montoliveto a Firenze, fu nominato visitatore generale dell'Ordine nel 1434-35 e nel 1440. Dal 1442 esercitò poi la dignità abbaziale in Ungheria e in Italia: fu tra l'altro. A Napoli, ove s'acquistò la stima della corte aragonese.
A. da Barga scrisse varie opere: il De dignitate hominis et de excellentia humanae vitae e il Liber de Magistratibus, scritti a Napoli e dedicati a Bartolomeo Faccio; una Historia Tusciae dedicata a Giovanni da Marcanova. Ma la sua fama è affidata al Chronicon, in cui racconta l'origine e le vicende dell'Ordine olivetano.
Il Chronicon, scritto quando l'autore lasciò l'uffìcio di visitatore dell'Ordine, su preghiera di Giovanni da Marcanova e di Giovanni da Prato, urnanisti e suoi amici, tra il maggio del 1450 e il maggio del 1451, ha molta importanza perché, come ci dice A. stesso, fu composto sulla base di documenti d'archivio o di tradizioni orali di persone fededegne; inoltre per il suo tempo A. è addirittura testimone oculare. Va inoltre notato che gli studi moderni hanno pienamente confermata la validità dell'opera di A. da Barga.
Il Chronicon Montis Oliveti, che doveva avere una seconda parte dedicata agli insigni personaggi dell'Ordine, rimase interrotto per la morte dell'autore avvenuta nel 1452. Venne poi pubblicato a cura di Placido M. Lugano in Spicilegium Montolivetense, I, in Abbatia Septimniatensi prope Florentiam, 1901.
Bibl.: De vita et scriptis Antonii Bargensis, in Spicilegium Montolivetmse, I, cit., pp. XXV-LI; Placido M. Lugano, Origine e primordi dell'Ordine di Montoliveto, ibid., II, ibid.,1903, passim, ma spec. pp. 47, 59, 69 ss.