ANTONIO da Brescia
Attivo tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo; il luogo d'origine ci è attestato dalle firme impresse sulle sue medaglie: A.B., F.A.B., OP.F.A.B., FRA.AN.BRIX.me fecit. Riconosciuta l'identità di mano tra le diverse opere così siglate, da tali iniziali si sono desunte varie soluzioni circa il nome dell'artista: Francesco Antonio da Brescia, Francesco d'Antonio da Brescia, Francia Aurifex Bononiensis (creando così una nuova inammissibile personalità), Fra' Antonio da Brescia, che sembra la soluzione più plausibile ed è quella usualmente accettata. La proposta di accomunare A. da Brescia al cosiddetto "Medaglista del 1523" (De' Foville) è risultata ingiustificata. Dai personaggi effigiati risulta che A. fu attivo soprattutto fuori Brescia, per città come Padova, Venezia, Treviso, Verona: ciò non esclude che l'esecuzione delle medaglie sia avvenuta in Brescia stessa. Nessuna data compare sui suoi lavori, ma tra le medaglie che di lui ci rimangono sembra certo che quella per Albertino Papafava di Padova (Milano, Brera) non può essere stata eseguita oltre il 1487, quella per Niccolò Michiel, di Venezia (Berlino, Staatliche Museen), non prima del 1500, quella per Girolamo Savorgnan, di Venezia (Brescia, Museo Civico), non prima del 1514. Da tali opere e da altre - medaglie per Niccolò Vonica di Treviso (Berlino, Staatliche Museen), Simone Michiel di Verona (ivi), fra' Antonio Marcello (ivi), Pietro Balanzano (Londra,Victoria and Albert Museum), Alvise Gallio da Treviso (ivi), Niccolò Tempe ( ... ) da Treviso (ivi), Roberto Morosini (Londra, British Mus.), e alcune placchette con soggetti allegorici nei suddetti Musei, al Louvre, al Museo Correr e in collez. private - A. risulta artista accurato nel ritrarre con crudo realismo le persone, ma scarso di fantasia e non privo di una certa durezza di esecuzione. La sua opera migliore è forse la presentazione di Niccolò Michiel e sua moglie, Dea Contarini (Berlino, Staatl. Museen).
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