Da Tempo, Antonio
Giudice padovano (sec. XIII-XIV), autore del trattato Summa artis rithmicae.
Quella dei Da T. fu una famiglia di Parte ghibellina abbastanza antica e notabile; quando Padova si ribellò nel 1312 al vicario di Enrico VII, Gerardo da Enzole, fu tra quelle esiliate, e venne riammessa nella città, insieme ad altri fuorusciti, nel 1318 quando il padre di Antonio, Buzzacarino di Antonio di Panevino, riprese l'ufficio di giudice del comune (quasi contemporaneamente veniva colto dalla morte). L'anno seguente i Da T. e gli altri ghibellini seguaci di Cangrande furono nuovamente banditi e rimasero in esilio fino al 1321 o al 1323. Tornato a Padova (1324), A. fu iscritto nella matricola dei giudici e doveva, quindi, aver già compiuto il ventesimo anno d'età, condizione questa per essere ammessi a tale ufficio. Non pare tuttavia che fin d'allora esercitasse le funzioni di giudice comunale attendendo invece all'usura, attività tradizionale della sua famiglia, come ci attesta il Da Nono, un cronista a lui pressoché contemporaneo. Nel 1337 risulta ancora iscritto fra i giudici di Padova, e i Libri Commemoriali della repubblica di Venezia ci tramandano un documento redatto a Vicenza nel 1339, fra i cui firmatari si legge anche il suo nome.
Di Antonio ci sono pervenute le rime, alquanto mediocri, inserite a mo' d'esempio nel trattato di versificazione che dedicò (1332) ad Alberto della Scala, nipote di Cangrande; e alcuni sonetti che scambiò con vari rimatori, fra i quali anche Albertino Mussato. Per la storia culturale del secolo XIV il suo trattato, Summa artis rithmicae, è assai più significativo delle poesie rimasteci.
L'autore, nel proemio della sua opera, afferma che l'argomento non gli risulta essere stato trattato precedentemente da altri, dimostrando, in tal modo, di non conoscere il De vulgari Eloquentia e di non avere notizia degli studi che, stando all'accenno di D. nella Vita Nuova e alla testimonianza di F. Villani (Liber de origine Civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, a cura di G.C. Galletti, Firenze 1847, 33), aveva compiuto Guido Cavalcanti. Dopo una breve storia dei singoli generi lirici il Da T. fa seguire alla parte dedicata a ognuno di essi, quale esempio, una sua composizione che non si eleva mai sul livello di un saggio scolastico. Egli prende in esame sette generi: sonettus, ballata, cantio extensa, rotundellus, mandrialis, serventesius, motus confectus; per ciascuno di essi dà regole di versificazione abbastanza precise, ma distingue i versi solo per il numero delle sillabe (come già D.) e, per quanto riguarda la metrica, la trattazione è piuttosto superficiale e disorganica. Ciò che mostra maggiormente lo stacco che sussiste fra questo trattato e il De vulgari Eloquentia è il modo di considerare la canzone. D. ne studia il sistema strofico in un'analisi particolareggiata che occupa buona parte del secondo libro ed espone il frutto della sua esperienza poetica e del suo studio accurato della tradizione romanza più qualificata in una dottrina originale e organica; Antonio dà un assai maggiore rilievo ai generi lirici minori e, per la cantio extensa, si limita a presentare un suo esempio (otto stanze di endecasillabi e settenari, ABba, CDdc, EE, Ff, GG, piedi e sirma; volta GFfGG) e aggiunge che è un genere derivato dalla ballata e che le partes, ossia le stanze, devono essere uguali nel numero dei versi e delle sillabe. Egli mostra, in tal modo, di essere assai lontano sia dal livello culturale sia dalle concezioni stilistiche e dal gusto per il genere elevato caratteristici in D., Cavalcanti e Cino. In un breve capitolo finale il nostro trattatista riconosce il primato letterario del volgare toscano, contro l'opinione espressa da D. in VE I XIII (ma, nota il Grion, la lingua di Antonio è infarcita di settentrionalismi).
Bibl. - A. Da T., Delle rime volgari..., a c. di G. Grion, Bologna 1869; F. Novati, Poeti veneti del Trecento, in " Arch. Stor. per Trieste, l'Istria ed il Trentino " I (1881) 133-134; S. Morpurgo, Rime inedite di Giovanni Quirini ed A. da T., ibid. 153-155; V. Crescini, Per la biografia di A. da T., in Raccolta di studi critici dedicata ad A. D'Ancona, Firenze 1901, 577; A. Zenatti, Antichi rimatori padovani, in " Atti dell'Accad. Scient. Veneta-Trentino-Istriana " n.s., I (1904) 1.