CABEZÓN, Antonio de
Questo compositore, al quale si attribuisce generalmente il nome di Felice Antonio (dimostrato erroneo da Felipe Pedrell nella prefazione alla moderna ristampa delle opere sue in Hispaniae schola musica sacra, II-IV e VII, Barcellona 1894-97), nacque il 30 marzo 1510 in Castrojeriz e morì a Madrid il 26 maggio 1566. Egli è riputato il più grande organista spagnolo del sec. XVI, tanto che i suoi connazionali usano denominarlo "il Bach spagnolo". Egli coprì la carica di clavicembalista e organista della Corte di Madrid. Mentre C. era ancora in vita apparve in Alcalá una raccolta di musiche sue intitolata Libro de cifra nueva para tecla, arpa y vihuela, alle quali il raccoglitore Venegas de Henestrosa aveva aggiunto composizioni di altri. Ma la stampa dell'opera che meglio tramandò alla posterità l'arte di C. è dovuta alle cure di Hernando Cabezón suo figlio: Obras de música para tecla, arpa y vihuela, Madrid 1578. Questa ricca collezione di musiche recopiladas y puestas en cifra por Hernando de Cabeçon, è divisa in dodici parti comprendenti composizioni intavolate e ordinate progressivamente a seconda della loro difficoltà tecnica. Vi predomina l'arte della diminuzione svolta sopra composizioni vocali dei più noti maestri di scuola franco-fiamminga: Josquin, Crequillon, Clemens non papa, Mouton, Verdelot, oppure sopra melopee gregoriane e canzoni profane dette vacas. Le forme usate da C. sono quelle dei versos (preludî), tientos (ricercari) e delle differencias (variazioni). In C. l'arte del diminuire appare più varia ed artistica che nelle colorature usate dai Tedeschi del tempo, e si stacca dalla composizione organistica italiana in quanto si attiene al tipo della glosa spagnola.