ALBERTI, Antonio degli
Nacque a Firenze da Niccolaio degli A. nel luglio 1363. Fu cavaliere nel 1378, priore nel 1384. Ricco e liberale, accolse (1389) nella sua villa del Paradiso geniali adunanze di letterati. Coinvolto nell'odio del governo delle Arti maggiori contro casa Alberti, fu carcerato, esiliato nel 1401, condannato a morte nel 1412, mentre era a Bologna, dov'è probabile abbia letto, nello Studio, matematiche o astrologia, e dove morì il 1° settembre 1415. Rimatore in volgare, sta coi suoi sonetti e canzoni amorose e morali in mezzo tra i coetanei del Petrarca e i poeti del Quattrocento, di cui preannunzia la poesia ricca di ricordi classici.
Bibl.: Per i mss. v. Indice delle carte di P. Bilancioni, Bologna 1889, i, n. 8. Per la vita e per l'arte, A. Bonucci, Sonetti et canzone di A. d. A. etc., Firenze 1863; Il Paradiso degli Alberti, ritrovi e ragionamenti del 1389, romanzo di Giovanni da Prato, a cura di A. Wesselofsky, Bologna 1867; F. Flamini, La lirica toscana del Rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa 1891, passim; F. C. Pellegrini, in L. B. Alberti, I primi tre libri della Famiglia, Firenze 1911, p. lxx.