Verseggiatore (Firenze 1384 - ivi 1448); araldo dei Signori sino al 1442 (anno in cui, pur conservando il titolo, fu sostituito nella sua carica a causa di una grave infermità), scrisse apprezzabili rime d'amore per commissione, poesie politiche, morali, giocose e una Rappresentazione sul dì del giudizio, artisticamente poverissima, alla quale lavorò anche F. Belcari.