ANTONIO di Novgorod.
Monaco del monastero di Chutyn, A. Dobrinja Jadrejkovic nel 1211 fu elevato dalla cittadinanza di Novgorod al rango di arcivescovo, carica che ricoprì tra alterne vicende (dal 1219 al 1225 fu infatti inviato a governare la diocesi di Przemsyl in Galizia, essendo stato reintegrato il suo predecessore Metrophane) fino al 1228, quando, ammalato, si ritirò a Chutyn dove morì l'8 ottobre 1231. Le sue reliquie sono venerate nella cattedrale di Santa Sofia a Novgorod; la chiesa russa ne celebra la memoria il 14 febbraio e il 4 ottobre.Al nome di A., che favorì l'espansione politico-economica di Novgorod, agevolando trattative con le città tedesche sul Baltico e allacciando relazioni con gli emissari papali, è legata la fondazione della chiesa di S. Barbara nel monastero di Chutyn (1218) e, soprattutto, la stesura del Libro del pellegrino (Kniga palomnik) contenente la narrazione in prima persona del suo devoto pellegrinaggio a Costantinopoli nel 1200. Tramandato attraverso varie redazioni manoscritte seriori, non ancora integralmente edite e collazionate, il Libro del pellegrino rientra in un genere letterario tipicamente russo sviluppatosi tra il sec. 12° e il 15°, di riflesso al moltiplicarsi dei pellegrinaggi verso la Terra Santa e quindi verso Costantinopoli (divenuta, dopo la conquista musulmana di Gerusalemme un'ambita meta, sia come sede del patriarca ecumenico sia per l'ineguagliabile numero di reliquie che lo zelo degli imperatori e dei fedeli vi aveva traslato da tutte le regioni dell'Oriente cristiano).L'opera, nella quale l'autore riesce a evocare con eccezionale attualità una suggestiva immagine della capitale dell'impero bizantino (la Tzargrad) prima della occupazione latina (1204-1261), riveste grande importanza documentaria. Nel ripercorrere i suoi itinerari attraverso Costantinopoli e le immediate vicinanze, enumerando le reliquie custodite nei santuari visitati, A. fornisce infatti molte notizie sull'agiografia e sulla topografia cristiana della città, nonché informazioni sulla Santa Sofia, di cui si sofferma a descrivere il lusso delle cerimonie, i sontuosi arredi liturgici, i decori pittorici e musivi, le icone e la ricca collezione di reliquie, molte delle quali di lì a poco, con il sistematico saccheggio operato dai crociati, vennero trasferite in Occidente.
Bibl.: Fonti. - Antonio di Novgorod, Kniga palomnik [Libro del pellegrino], in B. de Khitrovo, Itineraires russes en Orient, Gen'eve 1889, pp. 87-111; K. Loparev, Kniga palomnik (Pravoslavyi Palestinskij Sbornik, 51), St. Pétersbourg 1899; O.A. Belobrova, O Knige palomnik Antonija Novgorodskogo [Sul Libro del pellegrino di A. da Novgorod], Vizantijske Ocerki, 1977, pp. 225-235. Letteratura critica. - P. Riant, Exuviae sacrae constantinopolitanae, 2 voll., Genève 1873-1878; J. Ebersolt, Constantinople Byzantine et les Voyageurs du Levant, Paris 1919; id., Sanctuaires de Byzance, Recherches sur les anciens trésors des églises de Constantinople, Paris 1921; A. Palmieri, s.v. Antoine Dobrynja Jadrejkovič, in DHGE, III, 1924, coll. 768-769; R. Janin, Constantinople Byzantine: Développement urbaine et répertoire topographique (Archives de l'Orient Chrétien, 4A), Paris 19642; id., La Géographie ecclésiastique de l'Empire Byzantin; I, Le Siège de Constantinople et le patriarcat oecuménique; III, Les Eglises et les Monastères, Paris 19692; R. Stupperich, s.v. Antonio erzb. Novgorod, in Lex. Mittelalt., I, 1980, col. 730; G. P. Majeska, Russian Travellers to Constantinople in the Fourteenth and Fifteenth Centuries (Dumbarton Oaks Studies, 19), Washington 1984; id., Antony of Novgorod and Constantinople, A.D. 1200, "17th International Byzantine Congress. Abstracts of Short Papers, Washington 1986", New York 1986, p. 209.