DIZIANI, Antonio
Figlio di Gaspare e di Angela Feltrin, nacque a Venezia il 9 febbr. 1737; fu pittore come il padre ed il fratello primogenito Giuseppe. Risulta iscritto alla fraglia dei pittori veneziani dal 1761 al 1773 (Favero, 1975), unitamente al fratello Giuseppe, col quale, del resto, ricoprì nel 1778 alcuni incarichi burocratici all'interno dell'organizzazione professionale dei pittori veneziani (Zugni Tauro, 1971, p. 111). Nessuno dei suoi dipinti è datato o databile; sappiamo soltanto che nel 1766 presentò all'Accademia di belle arti un Paesaggio con la Maddalena per dar prova della propria abilità ed ottenere l'iscrizione all'Accademia; vi fu però ammesso solo nel 1774 assieme a Giuseppe Zais.
Sulla scia di Marco Ricci, di cui però ignora il senso eroico e drammatico, culturalmente più vicino allo Zais e soprattutto allo Zuccarelli, il D. appartiene alla fitta schiera dei vedutisti veneziani della seconda metà del '700; fu caratteristico per la pennellata minuta, sfrangiata, a segni lunghi e sottili e per la prevalente intonazione azzurrina e gli striduli passaggi cromatici che denotano la scuola del padre Gaspare. Il D. resta un simpatico interprete di episodi rustici, proposti con realismo aneddotico: figurine garbate e filiformi, viste nell'intimità quotidiana; è la riduzione descrittiva e di poco respiro degli esempi drammatici forniti da Marco Ricci le cui opere, sia in pittura sia a stampa, costituirono una fonte d'ispirazione sovente esplorata dal Diziani.
In questa direzione di gusto si possono interpretare alcune vedute in raccolte private veneziane, quali quelle della collezione Frezzati (Zugni Tauro, 1971, figg. 294-298), le Quattro stagioni del Museo civico di Padova, dove alcuni interni ricordano gli ambienti architettonici del Piranesi, due Paesaggi alpestri del Museo civico di Belluno, ecc. Nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, oltre alla citata Maddalena, insolitamente unita e raccolta con un'intonazione cromatica calda e poco variata, si conservano due Paesaggi, Agar e l'angelo e Tobiuzzo, assai vicini al gusto dello Zais. Nel convento lagunare di S. Lazzaro degli Armeni sono due paesaggi col Battesimo di Cristo e la Resurrezione di Lazzaro: chiaramente ispirati nel paesaggio ad opere di Marco Ricci, si qualificano tuttavia come opere del D. per gli specifici caratteri cromatici e i panneggi; non è da escludere in origine un'impostazione delle due opere da parte di Gaspare. A questo spettano invece, sempre in S. Lazzaro, il Mosè nel roveto ardente e Mosè con le tavole della Legge, già dati ad Antonio (cfr. Zugni Tauro, 1971).
Altre opere, solitamente paesaggi, sono sparse in numerose raccolte private e pubbliche; sovente si tratta di repliche da dipinti di Gaspare, come nel caso del Riposo durante la fuga in Egitto del Museo nazionale di Poznan, o di lavori di cui è tutt'ora incerta la paternità, quali i due Paesaggi del Museo civico di Feltre, pur sempre nell'ambito dizianesco. Nel Gabinetto delle stampe degli Uffizi di Firenze sono due incisioni raffiguranti una Veduta con ponte (Uffizi, 14659 S) ed una Marina (ibid., 14660 S), probabilmente parte di un gruppo di sei ricordate ancora nella seconda metà del '700 come opera del D. (Heinecken, 1790); sono accompagnate da versi esplicativi e si potrebbero accostare agli affreschi del mezzanino di villa Rinaldi Barbini a Caselle d'Asolo (Treviso), realizzati da Gaspare Diziani attorno al 1760 in collaborazione con il Diziani (Delogu, 1930).
Morì a Venezia il 23 giugno 1797.
Fonti e Bibl.: H. K. von Heinecken, Dictionnaire des artistes..., IV, Leipzig 1790, ad vocem; G. Delogu, Pittori veneti minori del Settecento, Venezia 1930, pp. 145 ss.; R. Buscaroli, La pittura di paesaggio in Italia, Bologna 1935, p. 417; A. Morandotti, Mostra del paesaggio venez. del Settecento, Venezia 1940, pp. 35 s.; G. B. Baldissone, Gaspare Diziani e la sua famiglia, in Arch. stor. di Belluno Feltre e Cadore, XIII (1941), 77, pp. 1310 s.; S. Marconi, Per A. D., in Arte veneta, II (1948), p. 155; G. Mariacher, Recenti restauri a Ca' Rezzonico. Dipinti di Gaspare ed A. Diziani, ibid., V (1951), pp. 173-176; F. Valcanover, Pitture del Settecento nel Bellunese, Venezia 1954, pp. 122-125; C. Donzelli, I pittori veneti del Settecento, Firenze 1957, pp. 80 s.; R. Pallucchini, La pittura venez. nel '700, Venezia 1960, pp. 203 s.; E. Martini, La pittura venez. del Settecento, Venezia 1964, pp. 105, 261; S. Moschini Marconi, Gallerie dell'Accademia di Venezia. Opere d'arte dei secc. XVII, XVIII, XIX, Roma 1970, pp. 22 s.; R. Pallucchini, Il terzo volume del Catalogo delle Gallerie dell'Accademia, in Arte veneta, XXV (1971), p. 311; A. P. Zugni Tauro, Gaspare Diziani, Venezia 1971, pp. 111, 114-121; E. Favero, L'arte dei pittori a Venezia e i suoi statuti, Firenze 1975, p. 159; G. M. Pilo, S. Ricci e la pittura veneziana del Settecento, Pordenone 1976, fig. 103; F. Zava Boccazzi, Il Settecento, in Gli affreschi nelle ville venete dal Seicento all'Ottocento, Venezia 1978, p. 145; M. Cisotto, A. D., in Cento opere restaurate del Museo civico di Padova, Padova 1981, pp. 138-141; M. Lucco, Catalogo del Museo civico di Belluno. I dipinti, Venezia 1983, p. 38; L. Menegazzi, Di Gaspare, Giuseppe e A. Diziani, in Arte veneta, XL (1986), pp. 190 s.; F. Vizzutti, Una memoria di A. Occofer sui pittori bellunesi, in Arch. stor. di Belluno Feltre e Cadore, LVIII (1987), p. 3; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 344.