DUETO, Antonio
Incerta è la data della nascita di questo compositore avvenuta in Piemonte, probabilmente nel territorio compreso fra Alessandria, Novi Ligure e Tortona, tra il 1530 e il 1540. Pur avendo vissuto ed operato a Genova, fu costantemente designato con l'appellativo di "piemontese", come risulta dai frontespizi dei suoi libri di madrigali pubblicati a Venezia da A. Gardano. La sua opera va inquadrata - con quella di altri due musicisti, G. B. Dalla Gostena e G.B. Pinello - nel grande fermento culturale che caratterizzò la vita della Repubblica di Genova nella seconda metà del sec. XVI.
Il ruolo di primo piano che il D. svolse nella vita culturale genovese è testimoniato, a parte le pubblicazioni dei libri di madrigali a quattro, cinque e sei voci, dalla presenza di sue composizioni nelle antologie contemporanee comprendenti "i più eccellenti madrigali che hoggidì si cantino", accanto a musicisti come G. Gabrieli, L. Marenzio, Ph. de Monte e G. Pierluigi da Palestrina.
Il D. inoltre fu il curatore di un'antologia di musiche di compositori genovesi edita da G. Bartoli nel 1572 ed oggi smarrita: in questa raccolta era incluso un madrigale dedicato alla città di Genova composto dalla "vinitiana trista", identificata dal Giazotto con la poetessa Gaspara Stampa. Sembra infatti che il D. abbia rielaborato a quattro voci un madrigale che la Stampa aveva improvvisato con il liuto molti anni prima in occasione di un ricevimento in casa Giustiniani. Non volendo citare il nome dell'autrice, che non godeva di buona fama (come tutte le poetesse e cantatrici non nobili dell'epoca), il D. usò l'appellativo di "vinitiana trista" che si trova, associato al medesimo testo musicato nell'edizione del 1572, in una postilla di un esemplare aldino dei Dialoghi d'amore di S. Speroni. Inoltre il postillatore di questo volume associa il madrigale cantato dalla Stampa in casa Giustiniani (l'episodio è narrato in una postilla precedente) a quello musicato dal D., conferendo maggiore autorevolezza all'ipotesi formulata dal Giazotto.
Sulla vita del D. si hanno pochissime altre notizie: l'8 dic. 1583 ricoprì la carica di maestro di cappella del duomo di Genova (come risulta dal frontespizio del Primo Libro di madrigali a sei voci), ma non sappiamo di preciso quali fossero i suoi compiti; tuttavia tale carica durò probabilmente meno di un anno, poiché il 30 nov. 1584 è G. B. Dalla Gostena a risultare "maestro di cappella nel duomo di Genova" nel frontespizio del suo Primo Libro de madrigali a cinque voci.
Nel Terzo Libro de madrigali a quattro voci pubblicato nel 1594 il D. ha la qualifica di "canonico nel duomo di Genova". È questa la fonte che ci indica con sicurezza che il D. morì dopo il 1594 ma non sappiamo di preciso né l'anno né la località.
Nel considerare lo stile dei madrigali del D. (molti dei quali scritti su testi del Tasso, del Tansillo e del Guarini; in misura più contenuta su testi di Petrarca), il Giazotto fa notare l'azione di un'influenza letteraria che fa capo al Tasso. Sotto il profilo musicale nel D. è evidente un influsso della scuola meridionale, con un uso del cromatismo più intuito che consapevole, che testimonia come i raffinati madrigali veneziani (ad esempio quelli di C. de Rore) incidessero solo superficialmente nella scrittura musicale dei compositori genovesi nonostante la città avesse avuto al proprio servizio come insegnanti di musica eccellenti musicisti fiamminghi come Ph. de Monte.
Tra le sue composizioni, tutte pubblicate a Venezia presso Gardano, si ricordano: Il Primo Libro de madrigali a sei voci, 1583; Il Primo Libro de madrigali a cinque voci, 1584; Il Secondo Libro de madrigali a sei voci, 1584; Il Secondo Libro de madrigali a cinque voci, 1585; Il Secondo Libro de madrigali a quattro voci, 1586; Il Terzo Libro de madrigali a quattro voci, 1594.
Inoltre in antologie dell'epoca si trovano i madrigali: "Nel mezzo del giardin" e "Non sia chi pensi", in Symphonia Angelica ..., Antwerpen, Phalese & Bellere, 1590, rist. ibid. 1594, 1611, 1629; "Vede nel prim'entrar", "Ecco mormorar", "Ardi e gela a tua voglia" e "Di diletto in diletto", in Il vago alboreto ... ibid. 1597, rist. nel 1620; madrigale in Florida, sive cantiones ..., Utrecht, de Roy & De Rhenen, 1601; "Chlori spandea lamenti", "Duolmi'l ricordo", "Fugge l'hora" e "Padre del Ciel" in Libro de madregali ... de li più illustri musici genovesi, Genova, Bartoli, 1572 (perduto).
Bibl.: R. Giazotto, La musica a Genova nella vita pubblica e privata dal XIII al XVII secolo, Genova 1951, pp. 115, 149; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vokalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, pp. 575-579; II, pp. 457, 471, 500; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, pp. 266 s.; Repertoire international des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, II, p. 450; Ibid., Recueils imprimés, I, pp. 350, 376, 392; H. Riemann, Musiklexicon, Personenteil, I, p. 427; Enciclopedia della musica Ricordi, II, p. 96; The New Grove dict. of music and musicians, V, pp. 673 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 565; Bibliogr. della musica italiana vocale profana, I, pp. 575-582.