Fazio, Antonio
Economista e banchiere, nato ad Alvito (Frosinone) l'11 ottobre 1936. Laureato in economia presso l'università di Roma nel 1960, si è specializzato presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology). Entrato a far parte della Banca d'Italia nel 1961, ha curato la realizzazione del primo modello econometrico dell'economia italiana. Nell'area della ricerca economica della Banca ha assunto quindi posizioni di crescente responsabilità: capo del Servizio studi (1973), nel 1976 è divenuto condirettore centrale e nel 1980 direttore centrale per la ricerca economica. Vicedirettore generale dal 1982, nel 1993 è stato nominato governatore della Banca d'Italia e presidente dell'Ufficio italiano cambi.
Il ruolo di F. nel riordino del sistema bancario, avviato con la riforma regolata dal testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (d.l. 1° sett. 1993 nr. 385) in vigore dal 1° gennaio 1994, è stato di grande rilievo. In particolare F. ha contribuito al rafforzamento delle strutture finanziarie promuovendo l'efficienza e la stabilità delle banche. Difensore convinto della politica di liberalizzazione, ha sollecitato la despecializzazione dell'attività delle banche, l'ammodernamento dei mercati monetari e finanziari (divenendo tra l'altro promotore della riforma della riserva obbligatoria varata nel 1994) e il processo di concentrazione del sistema bancario. A partire dal 1994 ha attuato una politica monetaria rigorosa, e ha innalzato (tra il 1993 e il 1995) più volte il
tasso ufficiale di sconto, al fine di piegare le aspettative e di abbattere l'inflazione. F. ha inoltre sottolineato l'indipendenza delle scelte di politica monetaria operate dall'Istituto centrale rispetto agli indirizzi del governo, sollecitando la costituzione, nel gennaio 1994, del Conto di disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria (regolato dalla l. 26 nov. 1993 nr. 483), in cui vengono registrate le operazioni di introito e di pagamento connesse con il servizio di tesoreria e che non può presentare saldi a debito del Tesoro. A partire dal 1996 ha perseguito una politica monetaria più distesa, essendo stata progressivamente recuperata la stabilità del valore della moneta, in linea con i parametri previsti per la realizzazione dell'Unione monetaria ed economica europea. A livello internazionale, di concerto con gli altri governatori delle banche centrali degli stati aderenti all'Unione Europea, ha contribuito allo sviluppo del quadro di riferimento istituzionale e normativo per la gestione della politica monetaria unica nell'ambito del processo di unificazione ultimato nel 1999.
Ha pubblicato numerosi articoli in riviste specializzate sulla teoria monetaria, sull'economia politica e su tematiche di politica monetaria. I suoi scritti sono stati raccolti nel libro Razionalità economica e solidarietà (1996). È inoltre autore di Elogio della stabilità: la moneta (1997) e Global finance: efficiency and stability (1998).