FOGGIA, Antonio
Figlio ultimogenito del compositore Francesco e di Eugenia Agostini, nacque a Roma il 12 giugno 1652 e fu battezzato il successivo 20 giugno nella chiesa dei Ss. Apostoli con i nomi di Pietro Giacomo Antonio. Fu allievo del padre per la direzione e la composizione; studiò anche il cembalo e l'organo. Secondo il Giazotto, nel 1671 era maestro di cappella di S. Maria dei Monti, ma la notizia è dubbia giacché tra il 1660 e il 1678 in quella chiesa risulta maestro il violinista Francesco del Bianco. Nel 1672 sposò Teresa Massari. Nel dicembre 1673 fu nominato organista di S. Girolamo della Carità, incarico ottenutogli dal padre, che ivi era maestro di cappella.
Iscritto fin dal 1671 alla Compagnia dei musici di Roma, ne ebbe più volte incarichi compositivi: sue musiche furono eseguite nel 1674 per la festa di S. Cecilia, sue litanie nel 1676 per la stessa ricorrenza, suoi vespri nel 1684 per la festa di S. Carlo. Nell'anno santo 1675 diresse una "sinfonia di Trombe, Cornetti, et altri Istromenti" nella chiesa dei ss. Domenico e Sisto per l'inaugurazione della volta dipinta da D. Canuti (5 agosto) e un concerto di "musica singulare" in S. Marta per l'esposizione di pitture di G.B. Gaulli (28 agosto: cfr. Caetano). Nello stesso anno pubblicò una messa in una raccolta di Messe... di suo padre e dedicata al F., stampata da G.A. Muzi per conto del libraio-editore G.B. Caifabri; inoltre dal 17 giugno subentrò al padre come maestro di cappella in S. Girolamo della Carità, lasciando a G.O. Pitoni il suo posto di organista. Nella chiesa e nell'adiacente oratorio il F. operò per nove anni e, come già il padre, ebbe lunga e feconda collaborazione con l'oratorio del Ss. Crocifisso (probabilmente con il patrocinio del duca Pietro Altemps, appassionato musicofilo e guardiano della Arciconfraternita del Ss. Crocifisso), dove suoi oratori latini furono eseguiti dal 1676 al 1688. Nel 1677 fu anche attivo in S. Agostino e nello stesso anno fu nominato coadiutore del padre nella direzione della cappella di S. Maria Maggiore. Il 19 ott. 1681 fu ascritto all'Arciconfraternita delle Stimmate.
Di salute cagionevole, rimase infermo per lunghi periodi; per la stagione oratoriale 1682-83 a S. Girolamo della Carità fu sostituito dal giovane A. Scarlatti; nel 1684 rinunziò a quell'incarico, in cui gli subentrò G.F. Garbi. Morto suo padre nel 1688, gli successe come maestro di cappella di S. Maria Maggiore, incarico che tenne fino alla morte, avendovi a organista B. Pasquini. Sua ultima composizione nota è una cantata su libretto adespota (ma di P. Giubilei), eseguita nel palazzo del Quirinale la notte di Natale del 1694. Il 25 sett. 1696 fu nominato primo guardiano della Compagnia dei musici di Roma, ma rifiutò per motivi di salute. Anche a S. Maria Maggiore gli fu dato nel 1702 un coadiutore e sostituto in persona di A. Scarlatti, per volontà del cardinal arciprete P. Ottoboni.
Malato di podagra, non riprese più servizio e morì a Roma il 4 giugno 1707: fu sepolto in S. Prassede. Ebbe due figlie, Anna Maria (n. 1673) e Maddalena (n. 1674).
Come compositore, il F. proseguì l'attività del padre, in tono minore nel campo della musica sacra, più incisivamente in quello oratoriale. Per l'oratorio del Ss. Crocifisso scrisse almeno nove diversi oratori latini: dei quattro ivi eseguiti il 18 marzo 1678, il 15 e il 22 marzo 1680 e il 25 febbr. 1684 si ha notizia solo dai documenti d'archivio; altri cinque ebbero il libretto a stampa: Davidis persecutio (28 febbr. 1676; ivi replicato il 9 apr. 1688 con il titolo Saul in Davidem); Bethsabeae oratorium (12 marzo 1677; libr. adespota ma di G.F. Rubini; replicato il 13 marzo 1678 con il titolo Bethsabeae melodramma); S. Michaelis archangeli de Antichristo triumphus (24 marzo 1679; replicato il 21 marzo 1681); Innocentum clades (5 apr. 1686; libr. A. Politauro; replicato il 14 marzo 1687); Superbia depressa in fornace Babylonica (21 marzo 1687; libr. F. Capistrelli). Oltre alla messa del 1675 già citata restano tre mottetti: Misit me a 3 voci, edito nell'antologia Istat alias..., Roma 1668, gli altri due mss. (Sicut lilium a 2 voci, violini e basso continuo, alla Bibl. Estense di Modena; O quam fulgido splendore a solo e basso continuo alla Bibl. du Conserv. Royal de musique di Bruxelles).
Fonti e Bibl.: Oltre alla bibliografia della voce Foggia, Francesco, vedi: Roma, Archivio storico del Vicariato, Ss. Apostoli, Batt., IX, 12 giu. 1652; Ibid., Stati d'anime, 1653-1678; S. Prassede, Stati d'anime, 1678-1708; Ibid., Morti, 4 giu. 1707; Arciconfraternita delle Stimmate, reg. 97 (iscr.), 19 ott. 1681; R. Caetano, Le memorie de l'anno santo MDCCLXXV, Roma 1691, pp. 298, 315 s.; G.O. Pitoni, Notitia de' contrapuntisti e compositoridi musica [1713], a cura di C. Ruini. Firenze 1988, p. 341; D. Alaleona, Storia dell'oratorio musicale in Italia, Torino 1945, pp. 413 ss.; A. Liess, Materialien zur römischen Musikgeschichte des Seicento. in Acta musicologica, XXIX (1957), pp. 155 s., 158-161; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Accad. nazionale di S. Cecilia, Roma 1970, 1, pp. 203 s., 206, 223, 239, 241, 252, 286, 302, 304, 311, 317, 329, 355 s., 360, 375; A. Morelli, A. Scarlatti maestro di cappella in Roma ed alcuni suoi oratori. Nuovi documenti, in Note d'arch. per la storia musicale, n.s., II, (1984), p. 119; E. Simi Bonini, L'attività degli Scarlatti nella basilica Liberiana, in Händel e gli Scarlatti a Roma, a cura di N. Pirrotta - A. Ziino, Firenze 1987, pp. 153 s., 163; S. Franchi, Drammaturgia romana. Repertorio bibliogr. cronologico dei testi drammatici pubblicati a Roma e nel Lazio, I, Roma 1988, pp. 492, 509, 522, 536, 575, 586 s., 600, 683; E. Simi Bonini, Il fondo musicale dell'Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità, Roma 1992, p. 39.