GRIMANI, Antonio
Doge di Venezia. Nato nel 1436, condusse dapprima vita marinara; poi nella vita politica fu l'antesignano delle alleanze con l'imperatore (ambascerie del 1490 e del 1495) e con la Francia, anche se nel 1495, per dovere civico, combatté contro Carlo VIII: tre anni dopo fu uno dei più ardenti fautori della lega francese. E forse in questo atteggiamento è il motivo della disavventura che un anno dopo lo travolse, per la sconfitta che gli inflissero i Turchi nello scontro dello Zonchio (1499). La severa condanna che lo colpì, con la privazione di ogni ufficio (era già Generale da Mar, nel 1494, e Procuratore di S. Marco), era anche dettata da risentimenti politici e familiari profondi: sdegnoso, si ribellò all'ingiustizia e preferì l'esilio a Roma presso il figlio Domenico, cardinale, in attesa della riabilitazione. Le infauste giornate del 1509 gli riaprirono le porte della patria con la restituzione delle dignità perdute. Elevato alla dignità ducale (1521-7 maggio 1523), si alleò dapprima con Francesco I e, dopo la battaglia della Bicocca, con Carlo V, ma spiegò in genere un'azione politica irresoluta, non sempre utile alle fortune veneziane. Morì nel 1523.
Bibl.: H. Kretschmayr, Geschichte von Venedig, II, Gotha 1920, pp. 395-448, 637-647; L. Fincati, La deplorabile battaglia navale del Zonchio, 1499, in Rivista Marittima, febbraio 1883; G. Cogo, La guerra di Venezia contro i Turchi, 1409-1501, in Nuovo Arch. veneto, XVIII e XIX; B. Cecchetti, Su la battaglia dello Zonchio, in Arch. Veneto, XXV, pp. 415-420; L. v. Pastor, Storia dei papi, III; H. Ullmann, Kaiser Maximilian I., Stoccarda 1884-91, I-II; M. Wolff, Unters. zur venet. Politik Kaiser Maximilians I., Innsbruck 1905.