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GUERRA, Antonio

di Cristina Badii Ciccaglioni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 (2003)
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GUERRA, Antonio

Cristina Badii Ciccaglioni

Nacque a Napoli il 30 dic. 1806. Manifestata disposizione per la danza, fu ammesso ancora fanciullo alla scuola di ballo del teatro S. Carlo, dove studiò con Pietro Hus, distinguendosi per i rapidi progressi raggiunti. Nel 1816, a soli dieci anni esordì al teatro S. Carlo ne La fille mal gardée, riscuotendo notevole successo e ricevendo in quell'occasione il soprannome di "le petit Duport".

Tra il 1821 e il 1825, al S. Carlo, prese parte ai balli Il giudizio di Paride (29 nov. 1821; musiche di L. Carlini e coreografia di L. Henry), Niobe (12 genn. 1822; musica di autori vari, coreografia G. Gioja), Calto e Colama (4 ott. 1822; musica di P. Romani, coreografia di A. Vestris), Sesostri (12 genn. 1823; Carlini, S. Taglioni), Cerere fuggitiva (19 apr. 1823; P. Sogner, Taglioni), Amor vendicato (19 nov. 1823; musiche di P. Raimondi e R. Gallenberg, coreografia di Henry), Anacreonte fra le Grazie (19 ag. 1824; P. Sogner, G. Dutarque), Otto mesi in 2 ore (22 genn. 1825; G. Rossini e Gallenberg, coreografia G. Gioja), Il signor Benefico (6 ott. 1825; P. Mandanici, P. Hus).

Ancora al S. Carlo nel 1827 danzò in Pirra e Alcindo (8 dicembre) di Mandanici, curandone anche la coreografia. Nello stesso anno si trasferì a Vienna, dove si perfezionò con L. Duport e si presentò al pubblico al fianco di Giuditta Ramaccini. A Vienna esordì anche come coreografo con Der erste Schiffer di A. Gyrowetz, rappresentato allo Hoftheater il 16 ag. 1827. Dal Duport il G. ereditò la sobrietà e l'eleganza dello stile "alla francese" e derivò sicuramente la tecnica acrobatica e il virtuosismo delle sue splendide piroette.

Nel 1828, alla Scala di Milano, si esibì ne La Silfide (28 maggio; Carlini, Henry), Gli empirici (31 ottobre; F. Schira, G. Galzerani) e ne Il concorso delle spose (28 febbr. 1829; coreografia di Serafini). Tornato a Napoli in qualità di primo ballerino, apparve ne L'orfana di S. Mauro e il solitario (30 maggio 1829; autori vari, A. Demasier), La prigione di Guido (30 maggio 1830; autori vari, Taglioni), L'orfana di Ginevra (8 febbr. 1831; Raimondi, Galzerani); Delitto e punizione (30 sett. 1832; Raimondi, Galzerani); Il conte Pini (26 sett. 1833 e 19 apr. 1835; autori vari, P. Samengo); curò inoltre la coreografia de Il trionfo di Alfonso (19 ag. 1829; musica di L. Bordese), Rosmunda (4 ott. 1830 e 8 maggio 1831; Raimondi), Le nozze diBacco (19 nov. 1829), Giulio Sabino (3 apr. 1831; Raimondi), Barbarossa a Fondi (12 genn. 1833; P. Mandanici), La distruzione di Ercolano (12 genn. 1834; Id.), I selvaggi della Florida (26 ott. 1834 e 29 sett. 1835) e Volvikov hettman de' cosacchi (22 ott. 1835; Gallemberg).

Nel 1836 apparve a Parigi al fianco di Maria Taglioni ne La Sylphide di F. Taglioni, allora primo ballerino e maestro di ballo a Stoccolma, nonché padre di Maria, che aveva curato la coreografia del balletto nel 1832, su libretto di A. Nourrit e musica di J.M. Schneitzhoeffer. F. Taglioni creò con la Sylphide il primo vero balletto romantico e sancì i criteri del genere destinati a imporsi sulla scena nei decenni successivi. Definito "ballo anacreontico", il genere finì per essere sorpassato dalla geniale ventata del coreogramma di S. Viganò. Sempre a Parigi il G. realizzò la coreografia del balletto in un atto Les Mohicans, su musica di A. Adam, in scena all'Opéra il 5 luglio 1837.

Dal 1838, a Londra, venne nominato primo ballerino e maestro di ballo al Her Majesty's theatre. Il 12 luglio 1838 presentò L'amour vengée di Raimondi; il 9 marzo dell'anno successivo, ballò in Robert le diable di G. Meyerbeer, su coreografia di F. Taglioni.

A Londra il G. si esibì in altre importanti rappresentazioni; ancora del 1839 è Une nuit de bal su musiche di D.-F.-E. Auber, mentre nel 1840 apparve al fianco di Fanny Elssler in una sua coreografia de La gitana, su musica di F. Benoist, prima di trionfare come comprimario della Taglioni ne La gitane di Auber e ne l'Ombre di L.W. Maurer, entrambi su coreografie di F. Taglioni. Ancora, nel medesimo anno, comparve al fianco di Fanny Cerrito in Le lac des fées, su musiche di Auber (14 marzo 1840), per il quale aveva creato anche la coreografia. Per le scene londinesi il G. compose successivamente la coreografia di Le toréador (6 ag. 1840) e de La fille de l'exilé (4 maggio 1841), entrambe su musiche di C.-G. Nadaud.

Nel 1841 il G. fece ritorno in patria, e negli anni che seguirono si divise fra il teatro S. Carlo di Napoli e lo Hoftheater di Vienna, dove divenne maestro di ballo.

A Napoli abbandonò il suo stile virtuosistico, per recuperare l'espressività tragica del "pantomimo", diffuso dagli epigoni dei grandi maestri del genere: Gioja e Viganò. A tale filone appartengono Giustizia e clemenza (12 genn. 1840) e Il velo incantato (12 genn. 1841), su musiche di autori vari, entrambi in cinque atti, nonché La generosità fraterna, in due parti e sei atti (19 genn. 1843), che mostra nella sua lunghezza l'evidente ritorno alla formula del "ballo grande", mimato e danzato alla maniera degli eredi di Viganò. Sempre al S. Carlo curò la coreografia del ballo Le spose veneziane di N. Gabrielli (12 genn. 1844).

Per Vienna creò i balletti Der Feensee, rappresentato allo Hoftheater il 18 genn. 1842, e Angelica (9 apr. 1842), di cui compose anche parte della musica; quindi Fortuna und die Sterne (28 sett. 1844), Nankin (18 dic. 1844) e Der Mädchenraub in Venedig (3 marzo 1845), tutti su musiche di W. Reuling. Nel 1845 fu ballerino ospite accanto a Leopoldina Bruszkay (Brussi) al teatro Nazionale di Budapest; tornato a Vienna, creò Es ist ein Scherz (7 nov. 1845), Manfred (3 marzo 1846) e Die Hochzeit des Bacchus, divertissement su musiche di autori vari (28 marzo 1846).

Secondo Wurzbach, che cita la Theater Zeitung di A. Bäuerle del 1846 (p. 699), il G. sarebbe morto a Dornbach, presso Vienna, il 19 luglio 1846. Per la Cronologia del S. Carlo il G. apparve ancora al S. Carlo di Napoli ne Il trionfo d'amore di Gabrielli (7 ott. 1848), che fu probabilmente la sua ultima interpretazione.

Fonti e Bibl.: L. Rossi, Il ballo alla Scala 1778-1970, Milano 1972, p. 44; Il teatro di S. Carlo, II, La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli-Roscioni, Napoli 1987, pp. 117 s., 180, 182, 187 s., 192, 197, 207, 215 s., 220, 225, 230 s., 235 s., 241, 245, 268, 302; A. Testa, Storia della danza e del balletto, Roma 1988, pp. 121 s., 155; C. von Wurzbach, Biogr. Lexicon des Kaiserthums Österreich, VI, p. 19; Enc. dello spettacolo, VI, coll. 21 s.; F. Regli, Diz. biografico, pp. 256 s.; J. Baril, Dictionnaire de danse, Paris 1964, p. 114; H. Ruegler, Diz. della danza e del balletto, Roma 1988, p. 222; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, III, p. 353 (afferma che morì a Neuwaldegg, Vienna, il 20 luglio 1846).

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