SILVA, Antonio José da
Commediografo portoghese, nato nel Brasile nel 1705, morto nel 1739 a Lisbona. Venuto nel Portogallo, studiò diritto a Coimbra; fu arso vivo con un auto da fé a Lisbona, per condanna dell'Inquisizione come ebreo.
Il suo teatro, divenuto popolare per la grazia stilistica e per il garbo comico, risente l'influenza dell'opera di Gil Vicente, allora ritornato di voga. Il S. pubblicò le sue otto commedie col titolo di Operas: Vida do Grande D. Quixote de la Mancha e do Gordo Sancho Pança (1733), Esopaida ou vida de Esopo (1734), Encantos de Medeia (1735), Anfitrião ou Jupiter e Alcmena (1736), Labirinto de Creta (1736), Guerras do Alecrim e Mangerona (1737), Variedades de Proteu (1737), Precipício de Faetonte (1738). L'opera del S. fu edita anche nel Teatro cómico português (1774) e nel 1911 a cura di J. Ribeiro (Rio de Janeiro: insieme con le Obras de Diabinho da Mão Furada, attribuite allo stesso autore).
Bibl.: J. Lucio de Azevedo, A. J. da S. o Judeu e a Inquisição, in Portugalia, I (1925-26), e nella Revista do Brasil, VI-VII, e VIII, Rio de Janeiro 1926-27; F. de Figueiredo, Historia da liter. clássica, II, Lisbona 1930.