Pittore italiano (Zurigo 1899 - Gualtieri 1965). Autodidatta, il più noto dei naïf italiani, intorno al 1930, incoraggiato dallo scultore M. Mazzacurati, si dedicò a raffigurare soprattutto animali feroci con colori violenti, segno anche della sua fragilità psichica, che lo portò a essere più volte ricoverato nell'istituto neuropsichiatrico di Reggio nell'Emilia.