Pittore (Palermo 1739 - ivi 1810). Allievo a Palermo di Vito d'Anna, maturò uno stile personale di grande compostezza, memore dei modi della tradizione locale e ispirato a un classicismo d'impronta batoniana, che gli valse numerose commissioni (tele per la cattedrale di Nicosia, 1771; affreschi per la chiesa del collegio di S. Maria del Carmine, 1775), eseguite, dopo il 1780, in collaborazione con il fratello Vincenzo (n. Palermo - m. 1821). Quest'ultimo tradusse materialmente i disegni preparatorî di Antonio, replicandoli a Malta (affreschi nella cattedrale di Mdina, 1790-94) e in numerose città della Sicilia (Trionfo della Chiesa, 1780, cattedrale di S. Stefano Quisnina; affreschi in S. Ignazio all'Olivella, iniziati da Antonio nel 1790; ecc.). Francesco (Palermo 1752 - Roma 1831), anch'egli pittore, fratello di Antonio e Vincenzo, lavorò con il primo fino al 1786. Allievo a Roma di P. Batoni, eseguì prevalentemente opere di carattere religioso (a Roma: Beati G. M. Tommasi, G. Marinoni e il cardinale Paolo Burali, 1803, S. Andrea della Valle; Deposizione, 1815, chiesa dei SS. Apostoli; affreschi nel palazzo del Quirinale; ecc.) interpretando la tradizione pittorica settecentesca con un nuovo rigore formale e una raffinata capacità coloristica. Protetto da Pio VI, nel 1800 fu nominato pittore dei Sacri Palazzi Apostolici.