AMBROGI (Ambrogio), Antonio Maria
Nacque a Firenze il 13 giugno 1713 ed entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù il 31 ott. 1729. Fu insegnante di retorica prima a Firenze e poi, dal 1756 al 1772, al Collegio Romano. Negli anni del suo insegnamento fiorentino si occupò attivamente delle rappresentazioni teatrali del collegio e compose egli stesso una commedia, rimasta inedita, ma rappresentata più volte, dal titolo Φλυαροκολαστής, il punitor de' goffi o Parmenone, in latino, ispirata solo formalmente ai modelli plautini ed elaborata secondo le esigenze del teatro gesuitico; a questo l'A. dedicò altre due opere, le tragedie La morte di Gionata Maccabeo, Firenze 1755, e il Gioàs (ivi 1755 ?) e, soprattutto, la traduzione delle tragedie di Voltaire, pubblicata anonima, col titolo Le tragedie del signor di Voltaire adattate all'uso del teatro italiano, Firenze 1752.
Preceduti dalle traduzioni singole della Zaira e dell'Alzira (entrambe, Firenze 1749), questi due volumetti raccolgono otto tragedie e cioè la Zaira, il Maometto, il Giunio Bruto,la Morte di Cesare l'uno, l'Alzira, la Marianna, la Merope e la Semiramide l'altro; scritti in cattiva prosa e molto spesso, per tagli e fusioni di scene o soppressione di personaggi secondari, infedeli al testo originale, essi non presentano meriti particolari per distinguersi nel campo delle contemporanee traduzioni del teatro di Voltaire e si giustificano solo in vista dello scopo pratico a cui erano destinati.
Sono anche del periodo fiorentino l'operetta Ragguaglio istorico della vita, virtù e morte del p. M. F. Mastrilli, Firenze 1749, biografia del gesuita morto missionario in Giappone, e la traduzione dei poemetti del p. C. Noceti, L'Iride e L'Aurora Boreale..., Firenze 1755.
A Roma l'A. si dedicò alla traduzione delle opere di Virgilio, di cui pubblicò prima separatamente le Georgiche, Roma 1758 e 1762, e l'Eneide, Roma 1760-62, poi raccolte nella magnifica edizione in folio illustrata e commentata, P. V. Maronis Bucolica Georgica et Aeneis.., Romae 1763-65, con ristampa del 1770: edizione che vale molto più per la veste tipografica, per le varianti e i commenti, che per la fedele, ma pedestre traduzione in versi sciolti fatta dall'A. dell'opera virgiliana.
Dal latino, dedicandole agli alunni delle scuole secondarie, l'A. tradusse anche Le lettere scelte di M. T. Cicerone, Roma 1780, che ebbero una certa fortuna come testo scolastico e furono ristampate più volte a Bassano nel 1800, 1813, 1820 e 1828 col testo latino a fronte.
Interessano forse di più le traduzioni dal francese di alcune operette polemiche, come quella delle Lettere del p. G. J. Scheffmacher della Compagnia di Gesù a un Gentiluomo protestante, pubblicata anonima a Venezia nel 1758, o l'antigiansenistica La realtà del progetto di Borgo Fontana (s.l., ma Roma, s.d., rist. Colonia [Lucca] 1771); Assisi 1787 e Venezia 1799 in La lega filosofica del sec. XVIII contro la religione), traduzione richiesta all'A. da Clemente XIII, a cui l'opera era stata dedicata dall'autore, il p. H. M. Sauvage; e la Storia del pelagianismo, Assisi 1783, del p.L. Patouillet. Si possono ricordare infine un'orazione per l'elezione di Giuseppe II (In electione Iosephi II... oratio, Romae 1764) e un inedito poemetto De citrorum cultura, di cui parla B. Zamagna in Echo, Romae 1764, p. XIII, oltre, naturalmente, sparsi componimenti d'occasione. Non sembra invece sua, anche se in parte forse dovuta alla sua collaborazione, l'illustrazione del Museo Kircheriano alla cui direzione egli aveva sostituito il p. C. Contucci (Musaei Kircheriani.., 2 voll., Romae 1763-65).
Pare che nel 1773, dopo la soppressione della Compagnia, l'A. si allontanasse da Roma; ma vi ritornò poi ed ivi morì l'11 febbr. 1788.
Fonti e Bibl.: [F. A. Zaccaria], Storia letteraria d'Italia, I, Venezia 1750, pp. 170, 255; II, ibid.1751,p. 479; III, ibid. 1752, p. 640; V, ibid. 1753, p. 64 s.; Novelle letterarie, Firenze 1788, coll. 182 s.; Carteggio di Pietro e Alessandro Verri. Dal 1766 al 1797, a cura di F. Novati, VI, Milano 1928, p. 120; C. Lucchesini, Della illustrazione delle lingue antiche e moderne, Lucca 1826, pp.177 s.,188; A. Lombardi, Storia della letter. ital. del sec. XVIII, III, Modena 1829, pp. 341 s.; E. Gamba, Diceria bibliogr. intorno ai volgarizzamenti delle opere di Virgilio, Verona 183 I, PD. Il 5., 19, 24, 68; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, I, Venezia 1834, pp. 134 s.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I Bruxelles-Paris 1890, coll. 273-276; VIII, ibid. 1898, col. 1626; E. Bouvy, Zaïre en Italie, in Bulletin italien, I (1901), pp. 22-25; E. Bertana, Il teatro tragico italiano del sec. XVIII prima dell'Alfieri, in Giorn. stor. d. letter. ital., suppl. 4(1901), p. 112; L. Ferrari, Le traduzioni italiane del teatro tragico francese nei secc. XVII e XVIII, Paris 1925, pp. 16, 267, 296 s.; G. Natali, Il Settecento, I e II, Milano 1929, pp. 520 s., 558,960; R. G. Villoslada, Storia del Collegio Romano, Romae 1954, pp. 187, 336; Encicl. Ital.,II, p. 797.