BORDONI, Antonio Maria
Matematico e idraulico, nato il 20 luglio 1789 a Mezzana Corti, presso Pavia, morto il 26 marzo 1860 a Pavia. Non ancora ventenne, fu nel 1807 chiamato alla cattedra di matematica nella scuola militare napoleonica di Pavia e la tenne fino al 1816. Nel 1817 fu nominato professore di matematica pura elementare nella università di Pavia e nell'anno seguente subentrò al Brunacci nelle cattedre di calcolo sublime e di geodesia e idrometria. Nel 1824 gli fu anche conferito l'incarico della direzione degli studî matematici universitarî. Lasciò l'insegnamento del calcolo nel 1841, e quello della geodesia e idrometria nel 1852, ma conservò finché visse l'ufficio di direttore degli studî. Sotto la sua direzione la scuola matematica di Pavia salì in alta fama. Sono stati scolari di quella scuola Pier Luigi Maggi, Luigi Cremona, Delfino Codazzi, Felice Casorati, Eugenio Beltrami, Francesco Brioschi. Il B. è perciò considerato come colui che più ha contribuito al risorgimento degli studî matematici in Italia.
In relazione con i suoi insegnamenti universitarî ha lasciato alcuni trattati scritti con grande chiarezza, fra i quali è da ricordare il Trattato di geodesia, che ha avuto tre edizioni (Pavia 1825, 1843, 1859); le Lezioni di calcolo sublime (1831); le Annotazioni alla meccanica del Venturoli (1823, 1831). Molte e importanti ricerche d'analisi superiore, di geometria differenziale, di meccanica razionale, di idrometria, di geometria descrittiva, pubblicate nelle Memorie dell'Istituto lombardo, nel Giornale di Brugnatelli, nelle Memorie della Società dei XL, gli assicurarono meritata fama di geometra insigne. Il Beltrami, nelle Memorie per la storia della università di Pavia, ha lasciato scritto che "non sarà difficile allo storico imparziale della scienza il trarre positivi argomenti di priorità in favore di lui, specialmente rispetto alla dottrina delle coordinate curvilinee, che d'ordinario si attribuisce a Gauss". E con ciò intendeva alludere ai lavori pubblicati dal B., prima che vedessero la luce le Disquisitiones generales circa superficies curvas, del Gauss, sulle linee e superficie aventi le normali comuni, sulle linee a doppia curvatura, sulle linee e superficie parallele.