ANTONIO MARIA da Milano
Figlio di Domenico, nacque probabilmente a Milano intorno al 1439, e fu attivo come lapicida a Treviso dal 1499 al 1511. Un estimo del 1499 lo rivela abitante in Treviso; nello stesso anno vi lavora nella chiesa di S. Francesco. Secondo il Coletti è l'autore, insieme con un maestro Pietro, della cappella del Santissimo in duomo, tra il 1501 ed il 1503.
Nel 1505 lavorò, sempre nel duomo, una cornice architettonica, e nello stesso anno gli venne ordinata una "pala", ora perduta, in pietra per l'altar maggiore della chiesa di S. Giovanni del Tempio, oggi S. Gaetano. Da un atto notarile del 21 ott. 1506 risulta che gli veniva commesso un monumento sepolcrale nella chiesa di S. Giovanni del Tempio, per il vivente priore della commenda gerosolimitana, Lodovico Marcello. Il monumento, che reca la figura distesa del committente ed una iscrizione, si trovava nell'abside dietro l'altar maggiore, ed ora si conserva in un ripostiglio. Nel 1509 costruì il presbiterio e l'abside della suddetta chiesa di S. Giovanni del Tempio riprendendo le forme ed i moduli della cappella del Santissimo in duomo. I lavori terminarono nel 1510. Risulta che nel 1511 egli lavorava nella chiesa di S. Francesco.
La figura di A. di cui conosciamo solo questa attività trevigiana ci appare, sia come architetto, sia come scultore, strettamente legata all'orbita dei Lombardi, che furono allora largamente attivi in Treviso, e tale anzi da potersi confondere tra le figure minori della loro bottega.
Bibl.: G. Biscaro, Lodovico Marcello e la chiesa e la commenda gerosolimitana di S. Giovanni del Tempio, ora S. Gaetano, in Treviso, in Nuovo arch. Veneto, XVI,1 (1898), pp. 111-149; Id., Notizie storico-artistiche sulla Cattedrale di Treviso, ibid., XVIII, 2 (1899), pp. 179-197; L. Coletti, Treviso, Bergamo 1926, p. 74; Id., Treviso. Catal. delle cose d'arte e di antichità d'Italia,Roma 1935, pp. 149, 356, 363 (con bibl.); U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lex. der bildenden Künstler, I, p.599.