MENDOLA, Antonio
Nato a Favara (Girgenti) il 17 dicembre 1827, morto ivi il 22 febbraio 1908. Discendente da un'antica famiglia patrizia, si dedicò allo studio della natura e all'esercizio dell'agricoltura. Ebbe subito speciale predilezione per la viticoltura, e fu tra i primi a comprendere l'importanza d'uno studio dell'ampelografia, non più isolato e fine a sé stesso, ma strettamente collegato a quello della tecnica viticologo-enologica, proponendo anzi per tale studio totalitario il nome di ampelenologia.
Per poter affrontare una simile impresa, il M. intraprese l'impianto nei suoi fondi d'una ricca collezione ampelografica, riunendo vitigni da ogni parte del mondo, e servendosi del consiglio di altri ampelografi, specialmente del conte A. P. Odart. La collezione Mendola rivaleggiò per ricchezza e razionalità con quella celeberrima del conte G. di Rovasenda. Il primo catalogo di quella collezione fu dal Mendola pubblicato nel 1868 come appendice al periodico Il coltivatore di Casalmonferrato, ed è tuttora una fonte preziosa per gli ampelografi.
Sullo stesso Coltivatore egli pubblicò svariate note (si veda specialmente la serie dei suoi articoli: Sull'ampelenologia italica nel vol. XIX, 1868, di tale periodico), che dimostrano il suo acume di studioso, che seppe precorrere i tempi. Lasciò gran parte del suo cospicuo patrimonio in opere di beneficenza e di pubblica utilità.