MOROSINI, Antonio
Storico, nato fra il 1365 e il 1368 da Marco, fratello del doge Michele, e da Caterina Moro, entrava nel maggior consiglio il 4 dicembre 1388, non per prendere parte attiva alla vita politica veneziana e occupare un posto più o meno segnalato come i proprî congiunti, ma quale attento e scrupoloso osservatore e annotatore. Il corso della sua vita non lascia tracce nei pubblici uffici. Pio, mite, dedito ad abitudini religiose, visse in un'atmosfera raccolta, assorbito dall'attività commerciale, della quale la sua famiglia era uno dei maggiori centri. Ma la sua passione e il suo interesse per la vita politica nelle sue molteplici manifestazioni sono messi in evidenza dal suo celebre Diario, che doveva avere inizio dalle origini di Venezia (fino al 1202 non esistono che frammenti) e fu condotto fino al 1433.
La parte più antica non presenta grande importanza, perché ricompilata sopra le molteplici cronache di cui poteva disporre; ma le annotazioni del periodo a lui più prossimo e contemporaneo, nella loro nudità, acquistano un singolare valore, perché risultanti da conoscenze personali e da osservazioni e valutazioni soggettive d'alto interesse, che tramandano la nozione di quasi più d'un secolo di vita veneziana intimamente vissuta. I grandi eventi della storia veneziana, e anche non veneziana, dei quali si era ripercossa l'eco a Venezia, sono amorosamente registrati; tutti gli eventi della vita commerciale, che quotidianamente si svolgeva, sono minutamente annotati; gli episodî della vita quotidiana della città, atti a ricostruire il quadro dell'attività privata, sono raccolti e fissati in pochi tratti molto espressivi. Forse il suo temperamento di osservatore lo aveva indotto ad aggiungere anche commenti e considerazioni, che spiacquero al governo: nel 1418 il Consiglio dei Dieci ordinò la distruzione della parte già composta, e il M. si adattò a ricomporla sopprimendo ciò che ai dirigenti poteva spiacere e castigando il suo dettato nella parte successiva. Andò così perduta una parte, forse la più notevole, dello spirito dell'opera, la quale tuttavia, in parte ancora inedita nel codice foscariniano di Vienna, è uno dei monumenti più notevoli della storiografia veneziana, quale documento storico d'un periodo intensamente vissuto.
Bibl.: D. G. Lefèvre-Pontalis e L. Dorez, Chronique d'Antonio Morosini; introduction et texte, in Société de l'histoire de France, Parigi 1898-1902.