SINIBALDI, Antonio
Uno dei più celebri copisti-calligrafi del sec. XV, fiorentino. Esemplò manoscritti per il duca d'Urbino, per gli Aragonesi di Napoli, per Mattia Corvino re di Ungheria, per Lorenzo il Magnifico, negli anni dal 1461 al 1491. Nel 1473 era a Napoli, e vi era ancora nel 1477; alcuni altri manoscritti del 1481, 1484, 1485, 1488, 1491 attestano che in quegli anni lavorava a Firenze. Fu un pallesco e rimase un fiero partigiano dei Medici, avverso ai savonaroliani piagnoni.
I codici da lui trascritti, fino a oggi conosciuti, in numero di circa venti, si trovano nelle biblioteche Vaticana, Laurenziana di Firenze, Nazionale e dei Padri dell'Oratorio in Napoli, comunale di Ferrara, Nazionale di Berlino, Nazionale di Monaco di Baviera, Nazionale di Parigi, Escorial. (V. anche manoscritto, XXII, tav. XXVI: riproduzione di una pagina del suo Properzio, copiato a Firenze nel 1484). La scrittura del S., "umanistica" bellissima, riconoscibile a prima vista per una certa nervosità e alcune caratteristiche inconfondibili, fu presa a modello da William Dana Orcutt, un amatore tipografo americano, che fece disegnare e fondere tipi appositi con i quali fu impressa a Londra nel 1906, dall'editore John Murray, la traduzione di Henry Bond dei Trionfi del Petrarca, in 200 esemplari.
Bibl.: J. W. Bradley, A dictionary of Miniaturists, Calligraphers and Copyists, Londra 1889, III, pp. 244-48; G. Mazzatinti, La Biblioteca dei re d'Aragona in Napoli, Rocca S. Casciano 1897, pp. lxix-lxxii; G. Biagi, Il carattere umanistico di A. S., Milano 1922.