BALLETTI, Antonio Stefano
Nacque a Parigi nel 1724 (fu tenuto a battesimo da un avvocato del Parlamento il 14 maggio), primogenito della celebre coppia di attori della Comédie italienne, Giuseppe e Giovanna. Oltre a una raffinata cultura classica, ricevette dalla madre e dagli zii Elena e Luigi Riccoboni un'educazione artistica di prim'ordine. A soli diciotto anni debuttò infatti come primo amoroso con un repertorio di commedie italiane e francesi, mostrando di conoscere perfettamente le sfumature più riposte delle due lingue.
La sua prima apparizione in pubblico ebbe luogo alla Comédie italienne il 1° febbr. 1742 nella commedia Petit-maître amoureux: "il fut très bien requ du public, qui lui trouva beaucoup d'intelligence" riferisce un critico del tempo, il Jullien. Qualche anno dopo diede una nuova prova delle sue capacità e del suo talento eclettico presentandosi al pubblico della Comédie italienne in veste di ballerino, in coppia con la debuttante Anna Veronese, sorella della già celebre Camilla, e riportando un notevole successo personale (2 maggio 1744).
Spirito irrequieto e avventuroso, il 26 apr. 1746 partì per l'Italia, dove fu maestro di ballo e coreografo a Milano, ma l'avvenimento più importante del suo soggiorno italiano va ricercato nell'amicizia di Giacomo Casanova, conosciuto a Milano, che rievocherà più tardi con nostalgia la figura del B.: "Balletti avait beaucoup de talent dans son métier, mais ce n'était que la dernière de ses qualités. Il était vertueux, il avait l'âme grande, il avait fait ses études, et il avait en tout l'éducation qu'on pouvait donner en France à un homme de condition" (II, p. 279).
Trasferitosi a Mantova per una serie di spettacoli, vi debuttò il 9, apr. 1749 (o 1748) e vi restò fino alla prima metà del 1750, passando quindi a Venezia, dove il 7 maggio sembra aver partecipato allo spettacolo di Polisseno Fagajo, Il paese della cuccagna, dato al Teatro San Moisè ("je vis briller à Venise [il B.] - annotò il Goldoni nei Mémoires - par le talent de la danse, et... sut se distinguer en France par celui de la comédie").
Richiamato dalla famiglia, il B. rientrò a Parigi con l'amico Casanova che introdusse tra i suoi. Da allora il Casanova divenne frequentatore assiduo di casa Balletti, coinvolgendo nelle proprie avventure alcuni componenti della famiglia.
A Parigi il B. prese parte il 22 sett. 1750, come ballerino in coppia con Camilla Veronese, a un divertissement, suscitando l'ammirazione e gli elogi dell'abate G. - T. - F. Raynal.
Il B. partecipò sempre agli spettacoli della Comédie italienne, fra i quali si ricorda L'amant jardinier ou l'amusement de la campagne, rappresentato in forma privata al palazzo di Madame Monconseil il 7 giugno 1756 e ripetuto poi in pubblico con lo stesso grande successo. L'anno seguente partecipò ancora, insieme alla sorella Maria Maddalena (Manon), a una festa a palazzo Monconseil, durante la quale fu rappresentata la commedia Le bosquet des livres.
Il 13 sett. 1759, mentre recitava nella commedia a canovaccio di C. A. Veronese, Camille magicienne, fu inavvertitamente ferito a una gamba da una comparsa. Da questo incidente il B. non si riprese più del tutto, anche se continuò a recitare ancora per dieci anni. Il 23 febbr. 1760 la Comédie italienne rappresentò Laservante maitresse a suo totale beneficio.
Il Casanova, che non cessava di render visita al B. durante i suoi soggiorni parigini, afferma che negli ultimi anni questi era solito passare il suo tempo immerso in studi cabalistici alla ricerca della pietra filosofale, seguendo l'esempio del cugino F. V. Riccoboni.
Il B. aveva frattanto sposato una graziosa figurante della Comédie italienne, mademoiselle Dulmagé, con la quale nel 1762 fu per un breve soggiorno a Vienna. Il 15 marzo 1769 si ritirò definitivamente dalle scene, con una pensione di 1500 lire, che riscosse fino alla morte, avvenuta in Parigi il 9 marzo 1789.
Luigi Giuseppe, secondogenito di Giuseppe e Giovanna Balletti, nacque a Parigi nel 1730 (fu battezzato il 10 aprile). Fu anch'egli attore e ballerino, come il fratello Antonio Stefano, ma a differenza di lui svolse tutta la sua attività lontano dalla famiglia.
Chiamato a Stoccarda nel settembre del 1757, come ballerino, comico e maestro di ballo alla corte del duca di Württemberg, vi conobbe nel 1760 Giacomo Casanova, che aiutò a evadere fortunosamente dal carcere, guadagnandosi in tal modo d'essere ricordato nell'Histoirede ma vie: "garçon rempli de talent et d'esprit que j'aimais à la folie" (VI, 70). A Stoccarda, dove sposò una figlia del noto comico Bernardino Vulcano, il B. restò fino alla morte, avvenuta poco prima del 1788.
Ancora più scarse sono le notizie sul terzogenito di Giuseppe e Gíovanna, Guglielmo Luigi: nato a Parigi nel 1736, vi fu tenuto a battesimo il 23 ottobre dal conte di Essex e da Luisa di Belleveaux canonichessa di Moustiers. Si sa soltanto che fu attore e che si trovò fra il 1756 e il 1757,con i comici francesi a Monaco, presso la corte dell'elettore di Baviera. Era con lui anche la moglie Maria, che morì il 7 genn. 1759, mentre il B. recitava a Vienna.
L'ultima figlia di Giuseppe e Giovanna, Maria Maddalena, la ben nota Manon del Casanova, nacque a Parigi nel 1740 e fu tenuta a battesimo il 4 aprile dall'inviato straordinario francese a Pietroburgo, Luigi de Verton. Educata dai migliori maestri parigini, ebbe, come scrisse il Casanova, "tout ce qu'une tendre mère, et pleine d'esprit, peut donner à sa fille, et tout ce qui a du rapport aux talents, aux graces, à la sagesse et au savoir-vivre" (V,14-15).Nel 1757 il Casanova, che la conosceva già dal 1752, fu colpito dalla bellezza di lei e, fatto del tutto inconsueto nella movimentata biografia del galante avventuriero, se ne innamorò e non mancò di ricordare più tardi, con una certa meraviglia non si sa quanto sincera, "I'amour que la jeune B. m'inspirait toujours avec plus de force" (V, 29). La B., senza incoraggiarlo, essendo già fidanzata col suo maestro di clavicembalo C. Clement, mostrò di gradire le attenzioni del Casanova, il quale durante i suoi viaggi in Olanda ricevette moltissime lettere di Manon, quarantuno delle quali, le sole conservate, pubblicate dal Ravà, costituiscono una preziosa fonte per la biografia dell'avventuriero, ma delineano anche finemente la squisita personalità femminile della Balletti.
La relazione col Casanova non si concluse, per ovvi motivi, con il matrimonio sperato: la B. sposò infatti, il 29 luglio 1760, un celebre architetto di trent'anni più vecchio, F. Blondel, e il Casanova, in una delle più sofferte pagine delle sue memorie, ricordò la cocente delusione subita.
Fonti e Bibl.: [J.-A. Jullien], Histoire anecdotique et raisonnée du théâtre italien depuis son rétablissement en France iusqu'à l'année 1769,Paris 1769, V, p. 26; VI, pp. 382 s.; M. D'Origny, Annales du théâtre italien… Paris 1788, passim; Correspondance littéraire, philosophique et critique par Grimm, Diderot, Raynal, Meister.... a cura di M. Tourneux I, Paris 1877, D. 484; Lettere di donne a Giacomo Casanova, a cura di A. Ravà, Milano 1911, pp. 1-82 (si tratta delle lettere di Manon); Mémoires de M. Goldoni… in Opere complete di C. Goldoni edite dal municipio di Venezia nel II centenario dalla nascita, Venezia 1936, XXXVI, p. 258; XXXVII, p. 18; T.-S. Gueulette, Notes et souvenirs sur le théâtre italien au XVIIIe, siècle, a cura di J.-E. Gueulette, Paris 1938, pp. 68, 133, 165; J. Casanova de Seingalt, Histoire de ma vie, edition intégrale, Wiesbaden 1960, II-III, V-VI, passim;E.Campardon, Les comédiens du roi de la troupe italienne pendant les deux derniers siècles, I, Paris 1880, pp. 19-29; A. Ademollo, Una famiglia di comici italiani nel secolo decimottavo, Firenze 1885, pp. 53-68; L. Rasi, I comici italiani, I, Firenze 1897, pp. 257-259; G. Gugitz, Giacomo Casanova und sein Lebensroman, Wien 1921, pp. 199 s., 226 s.; G. Attinger, L'esprit de la Commedia dell'arte dans le thedtre français, Neuchâtel 1950, pp. 347, 350; Enc. d. Spettacolo, I, coll. 1353 s.