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Vivaldi, Antonio

di Luisa Curinga - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Vivaldi, Antonio

Luisa Curinga

Estro e invenzione strumentale nella musica del Settecento italiano

Musicista veneziano, Antonio Vivaldi fu tra i più fertili e originali compositori del Settecento soprattutto nel campo della musica strumentale, tanto da godere dell’ammirazione di Johann Sebastian Bach. La sua ricchissima produzione, dimenticata alla sua morte e riscoperta duecento anni dopo, rivela inesauribili doti di fantasia, inventiva, brillantezza e cantabilità

L’istruzione delle orfane dell’Ospedale della Pietà

Antonio Vivaldi nacque a Venezia nel 1678 e studiò musica con il padre, violinista nella Cappella di S. Marco. Fu ordinato sacerdote nel 1703, guadagnandosi il soprannome di prete rosso per il colore dei suoi capelli. A causa della salute malferma, ottenne presto la dispensa dall’esercizio sacerdotale e poté così dedicarsi interamente alla musica.

Dal 1703 al 1740, sia pur non continuativamente e con periodi di assenza, Vivaldi ricoprì diversi incarichi musicali presso l’Ospedale della Pietà, una istituzione di carità destinata all’istruzione musicale di fanciulle orfane. Primo incarico fu quello di insegnante di violino e successivamente, per le putte dell’Ospedale, alcune delle quali note per le loro doti di cantatrici o strumentiste, Vivaldi compose la maggior parte dei suoi concerti, delle cantate e delle musiche sacre.

Il compositore veneziano conobbe fama e riconoscimenti in tutta Europa per la sua attività nel campo della musica strumentale e operistica, oltre che come direttore musicale e impresario: scrisse musica per molti nobili e principi italiani e stranieri ed effettuò numerosi viaggi anche all’estero, dove vennero pubblicate alcune sue raccolte. La sua notorietà tuttavia sfumò negli ultimi anni di vita e quando morì, a Vienna nel 1741, era poverissimo.

Un’immensa produzione

L’influenza di Vivaldi sui suoi contemporanei, italiani e stranieri, riguardò soprattutto la musica strumentale e principalmente gli innumerevoli concerti per strumento solista e orchestra d’archi. Essi costituiscono la parte più innovativa dell’opera vivaldiana, che comprende anche sonate per strumento solista – soprattutto violino – e basso continuo, composizioni per orchestra d’archi, musica sacra di vario genere (tra cui un celebre Gloria e un Magnificat), cantate e circa 50 opere teatrali, la più notevole delle quali è l’Olimpiade (1734).

Dopo la morte, la musica di Vivaldi cadde presto nell’oblio, soppiantata da generi più alla moda.

Solo nell’Ottocento gli studiosi di Bach si interessarono a Vivaldi: secondo Johann Nikolaus Forkel, autore di un’importante biografia di Bach (1802), questi aveva tratto dallo studio dei concerti di Vivaldi una disciplina e un senso della costruzione che prima ignorava. In effetti Bach trascrisse 10 concerti vivaldiani, adottandone in seguito diverse caratteristiche, come l’uso della forma a ritornello – in cui il periodo iniziale costituisce un ritornello composto di più elementi che possono poi essere riproposti, separatamente o insieme –, o l’impiego in senso espressivo di intervalli superiori all’ottava.

La vera riscoperta di Vivaldi, a cui seguì una grande popolarità, si ebbe in Italia solo a partire dal 1939.

I concerti

Degli oltre 450 concerti, circa 250 sono dedicati al violino, di cui Vivaldi sviluppò enormemente le qualità tecniche ed espressive; gli altri impiegano ogni genere di strumento – anche inconsueti, come il mandolino –, a esclusione di quelli a tastiera, e sono divisi solitamente in tre movimenti: allegro-adagio-allegro (musica, grammatica della). Negli allegri, dal ritmo incalzante e vitale, i soli si alternano ai tutti, dando vita a un contrasto espressivo e timbrico e a un virtuosismo brillante. Nei brevi adagi il solista ha invece modo di dispiegare una mirabile cantabilità.

Una parte dei concerti è raggruppata in 9 raccolte, stampate ad Amsterdam durante la vita dell’autore. Molti dei concerti hanno inoltre un titolo descrittivo e programmatico, come La tempesta di mare, La notte, La caccia, Il gardellino, La pastorella, L’inquietudine. Le raccolte più significative sono L’estro armonico (1711) e Il cimento dell’armonia e dell’inventione (1725). A quest’ultima appartengono i celeberrimi concerti detti Le quattro stagioni in cui l’intento descrittivo, evidenziato da sonetti che precedono ogni stagione, è realizzato attraverso il sapiente e colorito impasto timbrico, con effetti bizzarri e inconsueti di imitazione della natura e di vigoria espressiva.

Vedi anche
Johann Sebastian Bach Compositore tedesco (Eisenach 1685 - Lipsia 1750). Universalmente considerato come uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, le sue composizioni furono ritenute dai contemporanei 'all'antica' per lo stile legato alla tradizione polifonica del Rinascimento, e solo nei primi anni dell'Ottocento, grazie ... concerto Tipo di composizione musicale oppure intrattenimento pubblico o privato dedicato all’ascolto di musica. 1. Cenni storici Lo sviluppo storico del concerto come composizione musicale appare strettamente legato a quello del basso continuo, come dimostra il titolo della raccolta di L. Grossi da Viadana ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ... Ottavio Dantóne Dantóne, Ottavio. - Organista, clavicembalista e direttore d’orchestra italiano (n. Cerignola 1960). Diplomatosi in organo e clavicembalo al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ha intrapreso una precoce attività concertistica, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti in ambito clavicembalistico. ...
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Vocabolario
sant’Antònio
sant'Antonio sant’Antònio. – Nome di alcuni santi, di cui noti soprattutto sant’Antonio da Padova (c. 1195-1231) e sant’Antonio abate (morto vecchissimo, a circa 105 anni, nel 356), che fa parte di alcune locuz. del linguaggio com.: con...
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
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