ZANOLINI, Antonio
ZANOLINI, Antonio. – Nacque a Bologna il 31 gennaio 1791 da Carlo, giureconsulto e magistrato, e da Teresa Mattioli.
Compì la formazione culturale nel rinnovato clima culturale napoleonico. Studiò legge nell’ateneo felsineo e subito dopo la laurea fu nominato assessore camerale o di finanza. Ventenne, sposò nel 1811 Caterina Aldini, nipote di Antonio Aldini, segretario di Stato del Regno d’Italia napoleonico. Dal matrimonio nacquero quattro figli. Nel 1815, praticante presso la Procura felsinea, fu fra i bolognesi che guardarono con favore al breve e per molti versi contraddittorio tentativo militare di Gioacchino Murat. Con l’inizio della Restaurazione, accanto alla pratica forense e all’incarico camerale, Zanolini coltivò con assiduità gli studi letterari, animando circoli e accademie culturali.
In un Discorso sulla commedia italiana letto nella Società del Casino il 15 aprile 1827, cercò di spronare i suoi connazionali a dedicarsi con maggiore assiduità al genere teatrale e in primis alla commedia di carattere, quel genere letterario ritenuto come il più adatto a svelare i vizi di un popolo con l’intento di correggerli. Frutto di questo impegno è la commedia Il dissoluto geloso, messo in scena con scarso successo nel 1828.
Fu tra i promotori e fra i più attivi protagonisti della rivolta scoppiata a Bologna, sulla scia degli eventi modenesi, il 4 febbraio 1831. Chiamato a far parte della Commissione provvisoria di governo che di lì a breve avrebbe decretato la fine del potere temporale dei papi sul territorio della provincia bolognese, Zanolini compì insieme a Francesco Orioli una delicata missione in Romagna, Marche e Umbria allo scopo di promuovere l’unione delle città via via insorte. Radunata a marzo l’Assemblea delle Province Unite, Zanolini ne fu anche eletto presidente. Soffocata la rivolta dalle truppe austriache, fu catturato e imprigionato per quattro mesi nelle carceri veneziane e sottoposto a interrogatori. Rimesso in libertà, fu costretto dal governo pontificio a esulare e si stabilì a Parigi, dove ben presto lo raggiunse la famiglia.
Qui visse per ben sedici anni, contribuendo alla causa nazionale italiana con l’attività culturale. Nei primi anni Trenta pubblicò alcuni articoli nei giornali parigini L’Esule e L’Europe litteraire, dedicati allo stato della letteratura italiana nell’età moderna e alla pittura italiana. A Parigi frequentò assiduamente Gioachino Rossini con il quale nacque una duratura amicizia, dalla quale prese forma una prima biografia del Maestro pubblicata nel 1836, in due parti, su L’ape italiana rediviva, una rivista edita a Parigi (lo scritto sarebbe stato ripreso e notevolmente ampliato nel 1874, ma edito nel 1875).
Ultimo frutto di questi interessi culturali del periodo dell’esilio fu il romanzo storico Il diavolo del Sant’Ufficio, pubblicato nel 1847, nel quale volle rappresentare la società bolognese alla fine del Settecento.
Nonostante l’elezione di Pio IX, Zanolini fu fra gli esclusi dall’amnistia concessa nel luglio del 1846 e dovette attendere la fine del 1847 per poter rientrare in patria, grazie all’intercessione del governo francese. Riallacciò i contatti con gli amici liberali moderati e, dopo la concessione dello Statuto nello Stato pontificio, fu eletto nel maggio 1848 al Consiglio dei deputati, ottenendo la maggioranza dei voti in quattro collegi elettorali. Di fatto prese poco parte alla vita del Parlamento romano poiché ricoprì, fino alla metà dell’anno successivo, incarichi amministrativi: fu prima nominato prolegato di Bologna, poi per un breve momento delegato di Ancona e infine alla guida della Municipalità bolognese. Nel periodo della Repubblica Romana, proprio grazie alla carica di senatore (2 aprile-luglio 1849) fu alla guida dei moderati che stavano tentando di rialzare la testa nel corso delle elezioni municipali, svoltesi nell’aprile 1849. L’arrivo delle truppe austriache pose fine all’illusione dei moderati di poter ristabilire un governo costituzionale, e toccò proprio a lui firmare l’atto di capitolazione della città. Fu comunque arrestato e condannato a pagare un’ingente multa.
Negli anni Cinquanta tornò a dedicarsi non solo all’attività forense e ai suoi privilegiati studi letterari, ma affrontò pure i problemi economici e finanziari del suo territorio, analizzando in particolare due questioni: innanzitutto cercò di dimostrare che uno sviluppo delle industrie anziché nuocere avrebbe favorito il progresso dell’agricoltura; successivamente si dedicò alla questione delle miniere, allo scopo di delimitare i rispettivi diritti e i rapporti fra il proprietario e lo Stato, ammettendo «una ragionevole ingerenza del Governo a tutela dell’interesse pubblico» (Marconi, 1878, p. 8).
Scoppiata la guerra del 1859, Zanolini fu nominato il 25 luglio consigliere di Stato del governo delle Romagne e poco dopo, il 28 agosto 1859, venne eletto deputato all’Assemblea nazionale delle Romagne, un’assemblea che ebbe vita breve poiché raggiunse subito lo scopo per cui era nata e cioè traghettare il territorio all’interno della costituenda cornice unitaria. Con l’annessione al Regno di Sardegna, Zanolini fu eletto deputato il 25 marzo 1860 presso il collegio di San Giorgio di Piano per la VII legislatura e rieletto il 27 gennaio 1861 presso il collegio di Castelmaggiore per l’VIII legislatura. Presiedette pure, nell’aprile del 1860, alcune sedute della Camera dei deputati in qualità di presidente anziano. In Parlamento fece parte della Destra minghettiana. Venne nominato senatore il 17 settembre 1864 e fu membro della commissione di Finanze dal 27 aprile 1865 al 14 agosto 1869. Gli impegni e le cariche politiche non lo distolsero comunque dai suoi legami con il territorio di provenienza, poiché fu consigliere comunale di Bologna nel 1860 e nel 1861 e, soprattutto, fu consigliere provinciale di Bologna dal 12 febbraio 1860 fino al giorno della morte.
Negli ultimi anni si dedicò a lavori storici, pubblicando due (dei previsti quattro) volumi sulla vita e i tempi di Antonio Aldini e un volumetto di ricordi della sua partecipazione alla rivolta del 1831.
Morì a Bologna il 24 novembre 1877.
Il figlio Cesare, nato a Bologna il 14 aprile 1823 e deceduto a Roma il 30 luglio 1902, ingegnere e militare di carriera, fu anch’egli deputato dal 1872 al 1892, nel gruppo della Sinistra, prima di essere nominato senatore il 10 ottobre 1892.
Opere. Vita di Ignazio Magnani, Bologna 1828; Il dissoluto geloso, commedia di carattere in cinque atti, Milano 1829; Per le faustissime nozze degli illustrissimi signori dottor Paolo Silvani e Livia Arfelli, seguite li 16 novembre 1830, Bologna 1830 (contiene componimenti poetici di Vincenzo Valorani, Girolamo Zappi, Carlo Pepoli, Giovanni Marchetti e 12 lettere del primo libro di Plinio il Giovane volgarizzate da Zanolini); Biografia del Maestro G. Rossini e passeggiata del medesimo col Signor A. Zanolini di Bologna (1836), Milano 1837; Considerazioni sopra due discorsi intitolati della Legislazione Mineraria e delle scuole della Miniera, Torino 1851; Società Agraria di Bologna, Sulla utilità che anche all’agricoltura dee derivare dal promuovere le industrie nella provincia bolognese. Memoria del socio ordinario avvocato Antonio Zanolini, Bologna 1854; Il diavolo del Sant’Ufficio, ossia Bologna dal 1789 al 1800, narrazione storico-romanzesca di Antonio Zanolini, I-IV, Capolago 1847 (poi Bologna 1887-1889 e 1981); Il papa e il congresso. Appendice: lettera di monsig. arcivescovo di Firenze e risposta del barone Bettino Ricasoli; della pastorale di s.e.r. il card. arcivescovo di Pisa. Documenti pubblicati da Antonio Zanolini, Pisa 1860; Sopra due discorsi intitolati «Della legislazione mineraria» e «Delle scuole delle miniere» compilati da Enrico Poggi e da Celso Marzucchi e da Paolo Savi e Giuseppe Meneghini. Considerazioni di Antonio Zanolini, Torino 1861; Antonio Aldini ed i suoi tempi. Narrazione storica con documenti inediti o poco noti pubblicati da Antonio Zanolini, I-II, Firenze 1864-1867; Biografia di Gioachino Rossini, Bologna 1875, 1979; La rivoluzione avvenuta nello stato romano l’anno 1831. Narrazione storica di Antonio Zanolini, Bologna 1878; Epigrammi inediti, in La Strenna delle colonie scolastiche bolognesi, 1931, n. 34, pp. 75-81.
Fonti e Bibl.: Un piccolo nucleo di carte di Zanolini, suddiviso in 5 fascicoli, è custodito in una busta presso l’Archivio del Museo del Risorgimento di Bologna, e comprende per lo più alcune carte personali, progetti di legge e rapporti presentati al Consiglio dei deputati di Roma del 1848 e documenti riguardanti l’Assemblea dei deputati delle Romagne del 1859-60.
N. Coronideo, Per le faustissime nozze del signor A. Z. con la signora Catterina Aldini nel carnevale dell’anno 1811, Bologna 1811; A. Mortara, Per le nozze del signor A. Z. colla signora Catterina Aldini. Sonetto, Bologna 1811; A. Gennarelli, Il governo pontificio e lo Stato romano, documenti preceduti da una esposizione storica e raccolti per decreto del governo delle Romagne, I, Prato 1860, pp. XXXVII, 145, 189, 191, 196, 197, 261; F. Martinelli, A. Z., Bologna 1877; F. Marconi, Elogio dell’avv. commendatore A. Z. senatore del Regno, membro ordinario e censore della Società agraria di Bologna, letto alla società stessa nella tornata del 27 aprile 1878, Bologna 1878; T. Sarti, I rappresentanti del Piemonte e d’Italia nelle tredici legislature del Regno, Roma 1880, p. 889; G. Vicini, La rivoluzione dell’anno 1831 nello Stato romano. Memorie storiche e documenti editi ed inediti, Imola 1889, ad ind.; Carteggio tra Marco Minghetti e Giuseppe Pasolini, a cura di G. Pasolini, I-IV, Torino 1930, ad ind.; Libro dei compromessi politici nella rivoluzione del 1831-32, a cura di A. Sorbelli, Roma 1935, p. 181; G. Maioli, A. Z. in Risorgimento italiano, dizionario illustrato, a cura di M. Rosi, IV, Le persone R-Z, Milano 1937, pp. 634 s.; E. Morelli, L’Assemblea delle Provincie Unite Italiane (1831), Firenze 1946, ad ind.; L. Pasztor - P. Pirri, L’Archivio dei governi provvisori di Bologna e delle Provincie Unite del 1831, Città del Vaticano 1956, ad ind.; M. Saccenti, Di A. Z. romanziere, in Miscellanea di studi in onore di Vittore Branca, V, Indagini otto-novecentesche, Firenze 1983, pp. 101-117; M. Calore, A. Z. (1791-1877), patriota, uomo politico e scrittore bolognese, in Strenna storica bolognese, 2004, pp. 55-75; R. Piccioni, «Penne filantropiche». Stampa e politica nella rivolta del 1831 nello Stato pontificio, Macerata 2015, pp. 24, 31, 36; Archivio storico della Camera dei Deputati, Banca dati multimediale: https://storia.camera.it/deputato/antonio-zanolini-17910131; Archivio storico del Senato, Banca dati multimediale: https://notes9.senato. it/web/senregno.nsf/300084aed16d06e0c125785d0059db8d/ef3626f05f193f664125646f00619302?OpenDocument.