ZAROTO, Antonio
Tipografo, nato a Parma nel 1450, morto a Milano nel 1510. Figura principalissima nella storia della più antica tipografia milanese, aiutò dapprima Panfilo Castaldi, poi costituì, il 20 maggio 1472, una società con Gabriele Orsoni di Cremona, Gabriele Paveri Fontana di Piacenza, Pier Antonio Castiglione e l'umanista Cola Montano. Ma la società fu sciolta dopo circa un anno, e lo Z. si diede da solo all'arte nuova. Il primo libro col suo nome è il prezioso Virgilio del 30 novembre 1472 (Roma, Bibl. dei Lincei) e da quell'anno, senza interruzione, egli pubblicò fino al 1499 non meno di 176 opere, per la maggior parte classici latini. Di lui bisogna ricordare il bel Messale di rito Ambrosiano (1475), il Decamerone, del 1476, la Vita di Francesco Sforza di Cicco Simonetta (1479), L'Acerba di Cecco d'Ascoli (1484), e il Petrarca del 1494. La sua marca tipografica, formata dalle iniziali A Z sormontate da una croce, s'incontra in pochissime edizioni e per la prima volta nell'Aquila volante di Leonardo Aretinti del 1495. Adoperò caratteri tondi e un tipo gotico caratteristico.
Bibl.: E. Motta, Di Filippo Lavagna e di alcuni altri tipografi del Quattrocento, in Arch. stor. lombardo, X (1898); G. Fumagalli, Lexicon Typogr. Italiae, Firenze 1905, pp. 213-15; Catalogue of Books printed in the XV Century now in the British Museum, VI, Londra 1930, introduzione di V. Scholderer, pagine xix-xxii e 708-724.