ANURADHAPURA
Città nell'isola di Ceylon, di cui fu la capitale dal III sec. a. C. all'VIII d. C. Abbandonata a quest'epoca, le sue rovine furono sommerse dalla vegetazione, e solo negli ultimi decennî sono state riportate alla luce. A. fu il centro più fiorente dell'arte buddista d'ispirazione indiana, e dei suoi monumenti, fra i quali spiccano i caratteristici dàgoba, versione locale dello stūpa indiano, e i vihāra, sono degni di menzione: il dàgoba di Thuparama e quello di Ruwanweli, nel quale furono ritrovate numerose statue di Buddha databili al Il e III sec. d. C., ispirate a quelle di Amarāvāti dell'epoca Āndhra e di Mathurā. In altre statue, in cui Buddha è rappresentato seduto, si rivela uno stile più indipendente, messo in risalto dalla lavorazione sommaria della pietra la cui natura granulosa non consentiva un'eccessiva rifinitura.
Caratteristica architettonica di A. sono le lunette di pietra che sovrastano l'ingresso di molti santuari, decorate a fasce concentriche con raffigurazione di animali in fila.
Bibl: B. Rowland, The Art and Architecture of India2, Harmondsworth 1956, pp. 197-202; cfr. inoltre l'Archaeological Survey of Ceylon.