ANZY-LE-DUC
Borgo della Francia, nel dip. di Saône-et-Loire (Borgogna), sul cui territorio si erge la chiesa della Trinità, una delle più importanti della regione. Non esiste alcuna testimonianza scritta sulla costruzione dell'edificio nell'antico priorato di Saint-Martial d'Autun; lo studio del monumento permette tuttavia di collocarne la datazione verso l'ultimo trentennio del sec. 11° per le parti orientali e i primi anni del sec. 12° per la facciata occidentale.Il capocroce e il transetto presentano alcuni caratteri della prima arte romanica meridionale, come il paramento a piccoli conci, gli archetti pensili e la nicchia aperta sull'asse dell'abside; l'uso degli archetti pensili solo nell'interno dell'edificio (e precisamente nell'abside) rivela però il mutamento del sistema decorativo tradizionale. Il capocroce con cappelle di profondità decrescente deriva vagamente dal modello di Cluny II, ma con uno sviluppo minore: cinque cappelle poco profonde e il coro a una campata ampiamente aperta sulle navate laterali. Anche il transetto basso appartiene a un tipo che riprende la soluzione cluniacense del sec. 10°, modello molto diffuso nella Borgogna meridionale durante il sec. 11°, ma ad A. la crociera quadrata rivela un'architettura pienamente romanica. Non dovette trascorrere un lungo periodo fra la costruzione del presbiterio e del transetto e quella della navata, nella quale appaiono nuove forme architettoniche: muratura in pietre di media grandezza accuratamente tagliate e pilastri compositi cruciformi al cui nucleo sono addossate tre semicolonne e una parasta, rivolta verso le navate laterali. Lo sviluppo verticale su due livelli - con grandi arcate a tutto sesto e cleristorio - e le volte a crociera sia sulla navata maggiore sia sulle minori si ritrovano peraltro in molti monumenti borgognoni della fine del sec. 11°, come per es. Saint-Philibert di Charlieu.Anche la scultura subì una evoluzione nel corso della costruzione: nel coro si trovano infatti capitelli a grandi figure di atlanti e aquile simmetriche, nella campata dell'incrocio altri capitelli con leoni affrontati o con palmette rigide, ancora vicini a certe formule del passato, e infine, nella navata, capitelli in cui si mescolano tradizione e innovazione. Da notare in modo particolare l'apparire di capitelli istoriati (Sansone e il leone, S. Michele e il drago, acrobati) che rivelano una grande padronanza tecnica. Nella campata occidentale si manifestano invece contatti con la scultura di Cluny III. Anche il portale della facciata mostra lo stesso accostamento di stili: da una parte l'architrave con gli apostoli in piedi (ancora legato all'arte del sec. 11°), forse preparato in precedenza, dall'altra una lunetta scolpita con Cristo in una mandorla sostenuta da due angeli e l'archivolto con i Vegliardi dell'Apocalisse, che derivano dal portale di Cluny III.Si deve segnalare inoltre il portale meridionale, ornato da una lunetta romanica con, a sinistra, l'Adorazione dei Magi e, a destra, la Tentazione di Adamo ed Eva e la Cacciata dal paradiso. Sull'architrave sono scolpite scene che rimandano al Giudizio finale: la Gerusalemme celeste a sinistra, i Castighi infernali a destra. Per l'iconografia, in cui la Caduta viene contrapposta alla Redenzione, e per lo stile rapido e suggestivo - non di rado giudicato invece mediocre - quest'opera si avvicina alla lunetta della chiesa di Neuilly-en-Donjon, forse della metà del 12° secolo.Bisogna infine menzionare la lunetta sul portale dell'ingresso principale del priorato, detto portale d'Arcy, smontato nel 1791 (attualmente a Paray-le-Monial, Mus. Eucharistique du Hiéron), in cui è rappresentato, come spesso accade in Borgogna, Cristo in maestà in una mandorla sostenuta da due angeli. In quest'opera si percepisce ancora qualche eco dell'arte cluniacense; il ductus meccanico nel trattamento dei panneggi rivela tuttavia una certa tendenza all'inaridimento.
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