APADĀNA
NA Tipo di palazzo persiano del periodo achemènide adibito alle udienze di corte. L'a. era costituita da un'unica sala molto ampia, sorgente a qualche metro di altezza dal suolo, munita di numerose colonne poggianti su basi e disposte su file che occupavano praticamente tutta la superficie dell'ambiente, analogamente agli altri palazzi dello stesso periodo. Il numero delle file di colonne poteva variare: a Pasargade erano 2, con 4 colonne ognuna; a Susa ed a Persepoli erano 6, con 6 colonne. L'a. aveva porte sui quattro lati, cui si accedeva dall'esterno mediante rampe; un porticato d'una doppia fila di colonne circondava la costruzione (come a Pasargade ed a Persepoli), oppure si limitava a due lati fra loro opposti (come a Susa). Le pareti esterne dell'a. erano decorate con bassorilievi, fra cui sono famosi quelli di Persepoli. Torri quadrate sorgevano agli angoli dell'a. (Persepoli), limitandosi però, talvolta (Pasargade), al lato principale dell'edificio. (Si vedano le illustrazioni sotto Achemènide, arte e Persepoli).
Incerta è l'origine dell'a.: ispirata all'arte della Media, secondo alcuni, per altri essa avrebbe i suoi presupposti nel bīt khilāni (v.) dell'Asia Minore, donde sarebbe giunta nell'Irān tramite gli Assiri. Scavi sovietici eseguiti ad Arin-Berd (presso Erivan, Armenia) hanno portato alla luce i resti di una costruzione munita di 30 colonne, nella quale si è voluto vedere il prototipo dell'apadāna.
Bibl: A. Upham Pope (ed.), A Survey of Persian Art, Londra-New York 1938; E. Herzfeld, Irān in the Ancient East, Oxford 1941; E. F. Schmidt, Persepolis, I, Chicago 1953; H. Frankfort, The Art and Architecture of the Ancient Orient, Harmondsworth 1954; B. B. Piotrovsky, New Contribution to the Study of Ancient Civilizations in the USSR, Mosca 1955, p. 48 (comunicazione al X Congresso internazionale di scienze storiche).