APAHIDA
Località della Transilvania (Romania, prov. di Cluj) dove sono stati trovati, in due diverse riprese, vasi e gioielli in oro e in argento appartenenti a due tesori (oggi conservati a Bucarest, Muz. de Istorie), che rappresentano il tipico corredo della tomba di un capo germanico. Gli oggetti rinvenuti sono caratteristici degli anni dopo il 450 e sono stati attribuiti ai Gepidi, che nel sec. 5° subentrarono agli Unni nel possesso di questa zona.Il primo tesoro, scoperto nel 1889, si compone: 1) di due brocche d'argento, decorate con scene bacchiche e motivi vegetali, realizzate da botteghe fortemente influenzate dall'arte romano-bizantina (esse possono collocarsi nei Balcani, forse nella stessa Costantinopoli, piuttosto che a N del mar Nero); 2) di quattro placche in oro, di cui una a forma di uccello, il motivo orientale e bizantino maggiormente diffuso presso i Germani; 3) di una fibula romana del tipo Zwiebelkopf 'testa a bulbo' decorata di perle d'oro e di meandri a traforo; 4) di due anelli in oro decorati con croci, di cui uno reca iscritto il nome Omharus, verosimilmente il proprietario gepide del tesoro; 5) di un braccialetto in oro; 6) di fibbie di cinture in oro con granati e almandini; 7) di orecchini d'oro con granati incastonati e con catenelle, che si ritrovano dal sec. 4° al 6° fra i gioielli bizantini e germanici.La seconda 'tomba principesca' di A., recuperata nel 1968-1969, ha conservato gli ornamenti dell'abito di un capo germanico: armi e parti di bardature di cavallo lavorate a cloisonné con almandini incastonati in alveoli circolari, trilobati, quadrilobati ed esagonali, fibbie di cinture e di calzature, placche di un 'sacco' (σάϰϰοϚ) in cuoio cosparse di almandini e di vetro verde, nonché applicazioni a forma di uccello e ornamenti in oro per la sella con grandi aquile applicate.Le analogie più prossime sussistono con i reperti della celebre tomba del re Childerico (481 ca.), rinvenuta a Tournai in Belgio nel 1653 (già a Parigi, BN, Cab. Méd.), con i materiali anglosassoni da Sutton Hoo in Inghilterra, del sec. 7° (Londra, British Mus.) e, in Romania, nei tesori di Pietroasa (Bucarest, Muz. de Artă) e di Conceşti (Leningrado, Ermitage). I tesori di A. contribuiscono a illustrare le testimonianze, come quella di Prisco (G. Popa Lisseanu, Izvoarele istorici Românilor [Fonti della storia dei Rumeni], VIII, Bucureşti 1936, pp. 57, 104), sui capi unni e germanici, che alla corte di Attila portavano spade e calzature ornate di pietre preziose. Questi oggetti indicano chiaramente il gusto dell'epoca per la tecnica del cloisonné, che divenne dominante verso il 500.
Bibl.: J. Hampel, Alterthümer des frühen Mittelalters in Ungarn, Braunschweig 1905, II, pp. 39-43; K. Horedt, D. Protase, Das zweite Fürstengrab von Apahida (Siebenbürgen), Germania 50, 1972, pp. 174-220; R. Theodorescu, Un mileniu de artă la Dunărea de Jos (400-1400) [Un millennio d'arte nel basso Danubio (400-1400)], Bucureşti 1976, pp. 78-87.R. Theodorescu