apeiron
Traslitterazione del gr. ἄπειρον «illimitato, indeterminato, infinito». Termine con cui Anassimandro (➔) designa il principio (ἀρχή) di tutti gli esseri, ingenerato e imperituro, da cui ogni definita realtà particolare deriva e in cui si dissolve alla fine di ogni ciclo cosmico (framm. 9 Diels-Kranz). L’a. non risulta da una commistione di diversi elementi corporei, ognuno con particolari qualità, ma è la primitiva sostanza materiale in cui gli elementi non sono ancora differenziati. Nella successiva riflessione filosofica l’illimitato è stato inteso sia in senso positivo (come infinito inesauribile che trascende ogni limite, e quindi perfezione assoluta ), sia in senso negativo (materia prima priva di determinazioni, e quindi informe).