APNEA (dal gr. ἀ privativo e πνέω "respiro"; fr. apnee; sp. apnea; ted. Apnoea o Atmungsstillstand; ingl. apnea)
Arresto temporaneo dei movimenti respiratorî.
Il feto nell'utero materno non respira (apnea fetale). Quando ci s'impone con la volontà di non respirare si ha l'apnea volontaria, che è, in generale, di brevissima durata, perché già dopo pochi secondi non si riesce a dominare il bisogno irresistibile d'aria. Ma se si compie un certo numero di profonde respirazioni, l'arresto dei movimenti respiratorî è spontaneo, e può durare, soprattutto negli individui esercitati, anche parecchi minuti. Analogamente, praticando in un animale un'intensa ventilazione polmonare (per esempio mediante un soffietto), si può produrre apnea (apnea sperimentale).
L'apnea può essere d'origine nervosa e chimica. È d'origine nervosa quella prodotta da inibizione del centro respiratorio bulbare per impulsi che ad esso arrivano attraverso il vago (e anche, ma in linea affatto secondaria, attraverso fibre afferenti di altri tronchi nervosi); è d'origine chimica quella prodotta da un'abnorme diminuzione dell'acido carbonico nel sangue (ipocapnia), per effetto della quale viene a mancare lo stimolo fisiologico del centro respiratorio (v. respirazione).