Vedi APOLLONIA. - 1 dell'anno: 1958 - 1973
APOLLONIA. - 1° (v. vol. i, p. 480)
La città antica corrisponde all'attuale città bulgara Sozopol sulla costa occidentale di Ponto Eusino (Mar Nero). E una colonia di Mileto, che ha preso il nome da Apollo, la principale divinità di Mileto. La città è stata fondata alla fine del VII sec. a. C.; secondo lo Pseudo-Scymnos (730-731) "50 anni prima del regno del re persiano Ciro", dunque nell'anno 610 durante il regno di Astiage; Eliano (Varia Hist., iii, 17) dice che "suo fondatore è stato il filosofo di Mileto Anassimandro" (nato nel 611-610 a. C.). Questa informazione non e confermata da altre fonti scritte o da scoperte archeologiche.
Precedentemente A. si chiamava Antheia (Steph. Byzant.) o Anthium (Plin., Nat. hist., iv, 11, 40-50). Ancora oggi una penisola a N di Sozopol si chiama Atija, verosimilmente erede dell'antico nome di Antheia. Dal sec. V d. C. (413) A. è conosciuta sotto il suo nome attuale di Sozopol. Secondo Strabone (vii, 6, 1) la maggior parte della città era situata su un'isola, dove si trovava un sacrario di Apollo. Da questo sacrario Marco Lucullo (72 a. C.) rapì la grande statua di Apollo, opera di Kalamis, collocandola sul Campidoglio; secondo Appiano (Illyr., 85-86) questa statua fu eretta sul Palatino. L'isola in questione potrebbe essere l'isola di S. Kirik, che si trova immediatamente a N della penisola di Sozopol e nella quale sono stati scoperti frammenti di ceramica della Grecia orientale e dell'Attica del principio del VI sec. fino alla metà del sec. V a. C., rovine di case antiche ed altri monumenti d'arte e di cultura. Più tardi A. si estese sull'attuale penisola di Sozopol. Ad A. è stata eseguita la celebre stele funeraria con iscrizione greca del cittadino di A. Anassandro, rappresentato in piedi, con himàtion, appoggiato con la mano sinistra ad un bastone alto, tenendo nella mano destra una coscia di pecora che porge al suo cane (oggi nel Museo Archeologico di Sofia). Si data alla fine del VI o al principio del V sec. a. C. Originariamente sulla stele era scolpita a rilievo un'altra figura maschile stante in piedi, che è stata scalpellata per scolpire la figura di Anassandro. Si conoscono anche altre stele con un soggetto simile a questa di Anassandro, una da Orchomenos (nel Museo Nazionale di Atene) e un'altra nel museo di Napoli.
Già al principio del sec. V a. C. ad A. si è cominciato a coniare monete d'argento autonome, che portano sul dritto la testa di Medusa e sul rovescio un'ancora, un gambero e la lettera A (la lettera iniziale della città). Si ritiene che la colossale statua in bronzo del dio Apollo Medico (᾿Απόλλων ᾿Ιῆτρος) alta 13,20 m, opera di Kalamis scultore di Atene, appartenesse al periodo di prosperità politica, economica e culturale della città. L'originale della statua è scomparso, ma essa è riprodotta sulle monete di bronzo della metà del sec. III a. C., coniate ad Apollonia. È interessante rilevare, che miniere di rame si trovano nelle immediate vicinanze della città nella località chiamata precedentemente Bakârlâka (in turco "luogo dove si trova del rame"), attualmente Meden rid (in bulgaro "altura di rame"), nella vicinanza della penisola Atija, dove è stata fatta la grande scoperta di un unico complesso di frecce di bronzo, impiegate come moneta, insieme con la loro forma per fusione, databili all'inizio dell'Età del Ferro della Tracia. Dei giacimenti di rame si trovano anche nella montagna Strangià, situata a S di Apollonia.
Alla fine del sec. V o al principio del sec. IV a. C. la città di A. fu protetta da una cinta di mura finora non messe in luce (Aen. Poliorc., xx, 4). Le mura che esistono oggi si datano in un periodo più tardo e cioè al periodo romano e all'inizio del periodo bizantino.
La necropoli di A. si trovava immediatamente fuori delle mura della città ed anche più lontano nelle località Harmanite, Kalfata, Kavazite, ecc. I primi scavi ad A. sono stati eseguiti alla fine del sec. XIX ed al principio del XX nel tumulo che si trova fuori della città. Negli anni 1946-1949 il Museo Archeologico di Sofia ha eseguito scavi sistematici nella necropoli, situata nell'attuale giardino municipale, ed in quella della località Kalfata (a 1,5 km a S-E di Sozopol), dove sono state scoperte circa 900 tombe dal secondo venticinquennio del sec. V alla seconda metà del II sec. a. C. Le sepolture sono ad inumazione e soltanto un numero insignificante (circa 3%) a cremazione. Una ricca e varia suppellettile sepolcrale è stata scoperta, composta di vasi ed oggetti d'argilla, vasi di vetro, gioielli in oro, argento e ferro, terrecotte, oggetti per toletta, ecc., importati o locali, monete di A. e di altre città, lapidi con iscrizioni in greco (dialetto ionico).
In base a scavi e ad indagini archeologiche si può concludere che la città di A. manteneva relazioni intense con le altre colonie greche sulle coste occidentali e settentrionali del Ponto Eusino, con la madrepatria Mileto e con altre città dell'Asia Minore, con Corinto, Atene, Rodi, Samo, Thasos, Eradea Pontica, ecc.
Dopo la fondazione della colonia dorica di Mesambria (oggi Nesebâr) sulla costa settentrionale del golfo di Burgas, A. fondò nell'anno 510 a. C. la sua colonia - figlia - la città di Anchialo (oggi Pomorie), situata non lontano da Mesambria. La fondazione di questa colonia è avvenuta probabilmente durante il periodo di prosperità economica di A. nella prima parte del sec. V a. C.
A. ha continuato ad esistere durante il periodo romano, all'inizio del periodo bizantino e nel periodo medievale bulgaro, sotto il nome di Apollonia e Sozopol. Anche oggi la città di Sozopol si trova sulle rovine dell'antica A. e della medievale Sozopol.
Bibl.: Chr. M. Danoff, in Pauly-Wissowa, Suppl. IX, 1962, c. 1067 ss., s. v. Pontos Euxeinos; I. Venedikov, C. Dremsizova, T. Gerasimov, T. Ivanov, J. Mladenova, V. Velkov, Apollonia, Les fouilles dans la nécropole d'Apollonia en 1947-1949, Sofia 1963, pp. 1-405, tavv. 1-180; D. P. Dimitrov, Neue Beobachtungen über die Grabstelle des Anaxandros aus Apollonia-Sozopol, in GSUIPhF, XXIX, 1942, 1943, pp. 1-16; J. Frel, Notices sur quelques sculptures antiques, in Studia antiqua Antonio Salac oblata, Praga 1955, p. 163 ss.; Iv. Gâlâbov, Calamis et la plastique d'Apollonia, Sofia 1965, passim; T. Gerasimov, La statue d'Apollon de Calamis à Apollonia sur la Mer Noire, in Bull. du Musée de Bourgas, II, 1965, pp. 1-8; Iv. Gâlâbov, La céramique préromaine d'Apollonia, ibid., II, 1965, pp. 11-47. Monete: T. Gerasimov, Un trésor de monnaies d'Apollonie Pontique, Fouilles et recherches, I, Sofia 1948, pp. 134-149.
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