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Apologia di Socrate

Dizionario di filosofia (2009)
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Apologia di Socrate


(gr. ᾿Απολογία Σωκράτους) I. Opera di Platone, la prima nella raccolta che abbiamo nei dialoghi platonici; non è un dialogo, ma il discorso che, secondo Platone, Socrate avrebbe pronunciato in propria difesa nel processo che terminò con la sua condanna. Combattendo le accuse (di empietà e corruzione dei giovani) presentate da Antino, Meleto e Licone, e quelle anche più temibili dei più «antichi» accusatori (per es., Aristofane), Socrate afferma la bontà e il disinteresse della sua predicazione filosofica, a cui un dio (l’Apollo di Delfi) lo ha spinto, e che egli non potrebbe quindi ripudiare ora per rispetto delle leggi umane, per timore della morte o per qualsiasi altra pena. Avendo facoltà, secondo le leggi ateniesi, di proporre egli stesso la pena, Socrate si dichiara degno d’essere nutrito a spese pubbliche nel Pritaneo, come benemerito della città: atto di orgogliosa fierezza, che doveva spingere i giudici a severità più che a benevolenza. Lo scritto è senza dubbio, tra quelli di Platone, il più legato a circostanze reali della vita di Socrate; e forse quello in cui più vivamente sono rappresentati alcuni atteggiamenti morali del filosofo, che ebbero largo seguito, e varia interpretazione, nelle diverse scuole socratiche; è tuttavia difficilissimo sceverare quanto in esso sia creazione platonica intesa a colorire la figura di Socrate. II. Scritto di Senofonte, in cui si narrano il processo e gli ultimi momenti della vita di Socrate; è molto inferiore all’omonima opera di Platone; tanto che si è tentato di negarne l’autenticità.

Vedi anche
Sòcrate Sòcrate (gr. Σωκράτης, lat. Socrátes). - Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, ricordata spesso come donna bisbetica e petulante. ... Platóne Platóne (gr. Πλάτων, lat. Plato). - Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων gli fu dato più tardi con scherzosa allusione al suo esser πλατύς ... Senofónte Senofónte (gr. Ξενοϕῶν, lat. Xenŏphon). - Storico ateniese (430-354 a. C. circa), figlio di Grillo e di Pandora, del demo di Erchia; di famiglia aristocratica, militò (404) contro i democratici di Trasibulo. Fu discepolo di Socrate senza però comprendere appieno l'altezza morale del maestro; del resto ... Libànio Libànio (gr. Λιβάνιος, lat. Libanius). - Retore greco di Antiochia (314-393 circa), maestro di Giovanni Crisostomo e amico di Giuliano l'Apostata. Insegnò a Costantinopoli, a Nicea, a Nicomedia, ad Atene e infine ad Antiochia. Svolse l'attività tipica del sofista greco e la sua sterminata opera, divisa ...
Tag
  • OMONIMA OPERA
  • SENOFONTE
  • PRITANEO
  • PLATONE
  • LICONE
Vocabolario
apologìa
apologia apologìa s. f. [dal lat. tardo apologĭa, gr. ἀπολογία «difesa», comp. di ἀπό (per indicare allontanamento) e -λογία «-logia»]. – 1. Propr., il discorso in propria difesa che, secondo la procedura attica, l’accusato pronunciava...
apologista
apologista s. m. e f. [dal gr. ἀπολογιστής] (pl. m. -i). – Chi fa opera apologetica; chi scrive o pronuncia apologie, anche per incarico ricevuto; estens., difensore, sostenitore in genere.
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