APOTATTICI (ἀποτακτικοί o ἀποτακτῖται, da ἀποτάσσομαι, "mi astengo, rinuncio")
Setta ereticale che conosciamo attraverso S. Epifanio (Panarion, haer. 61) ed una lettera di S. Basilio (in Patrologia graeca, XXXII, col. 732). Come dimostra il nome (cfr. Luca, XIV, 33) avevano tendenze ascetiche (povertà, e avversione al matrimonio, fondata sui noti presupposti dualistici per cui la generazione, tendendo a perpetuare la vita, è colpevole). S. Basilio li paragona a Marcione, S. Epifanio li ritiene affini allo gnosticismo. L'uso di apocrifi come gli Acta Thomae, e un riferimento esplicito del Codice Teodosiano (XVI, 5, 7 e 11, 8 maggio 381 o 383) induce piuttosto a ritenerli uno di quei gruppi cristiani imbevuti di idee manichee che sono abbastanza frequenti nel sec. IV. Ed il riavvicinamento, fatto da alcuni moderni, di questo gruppo ai seguaci di Hierakas di Leontopolì (cfr. Epifanio, haer. 41) non è che un altro modo di esprimere la stessa opinione (cfr. la formula di abiura antimanichea, in Patrologia graeca, I, col. 1648 B).
Bibl.: E. De Stopp, Essai sur la diffusion du manichéisme dans l'empire romain, Gand 1909; A. Dufourcq, Études sur les Gesta Martyrum romains, IV (Le néomanichéisme), Parigi 1910; R. Reitzenstein, Historia monachorum und Historia Lausiaca, Gottinga 1916, pp. 205 segg.; E. Buonaiuti, Le origini dell'ascetismo cristiano, Pinerolo 1928, pp. 166 segg.