DIGERENTE, APPARATO (XII, p. 811)
APPARATO Stomaco.-Fisiopatologia. - Nel campo della secrezione gastrica le nozioni più importanti recentemente acquisite riguardano la scoperta di W. B. Castle di una sostanza, con carattere di enzima, che reagendo con carne e anche altri substrati provoca la formazione della sostanza antianemicoperniciosa. È opinione di Meulengracht che la parte pilorica dello stomaco sia la principale fornitrice del principio identificato da Castle (e da lui denominato principio instrinseco), ma vi sono prove che anche le altre regioni dello stomaco ne producono normalmente. La mancanza o la grave diminuzione del principio intrinseco si verifica soltanto nell'anemia perniciosa, ed è causa della malattia: tale mancanza è dovuta a una grave gastrite a carattere atrofico.
Un altro aspetto della fisiopatologia gastrica, riguardante certe anemie, ha rapporto con l'utilizzazione del ferro degli alimenti. Le malattie che provocano l'acloridria sono accompagnate da anemia dipendente da deficienza di ferro, perché viene meno l'utilizzazione del ferro alimentare. Questa condizione è realizzata da molte malattie che provocano gastrite atrofica diffusa.
Sensibilità gastrica. - Per molto tempo si è creduto che i visceri, e soprattutto lo stomaco, fosseto sprovvisti d'una sensibilità propria: questa affermazione è parzialmente valida se confrontata con le sensazioni trasmesse dal sistema nervoso di relazione: nello stomaco non v'è sensibilità tattile e quella termica si risveglia soltanto per variazioni estreme della temperatura degli ingesti. Quanto alla sensibilità dolorifica, è certo che gli stimoli partenti dai visceri, trasmettendosi ai neuroni sensitivi del sistema di relazione (e nel caso dello stomaco ai nervi intercostali) provocano sensazioni dolorose che possono essere annullate dall'interruzione dei raccordi simpatico-midollari. Ma esiste anche una sensibilità vegetativa, caratterizzata dall'essere meno determinata e meno eccitabile di quella del sistema di relazione, tanto che l'individuo normale non ha alcuna sensazione dei suoi visceri. Quando però questi impulsi determinano una sensazione, questa è sempre molesta o dolorosa. Sulle sensazioni vegetative si è venuta costruendo tutta una patologia, essenzialmente soggettiva, che rientra nel capitolo delle cenestopatie: un gran numero di sofferenti di stomaco, nei quali non si riesce a documentare alcuna deviazione funzionale rilevante, né alcuna malattia determinata, sono classificabili come cenestopatici, cioè come soggetti nei quali gli impulsi della sensibilità viscerale vegetativa superano la soglia della percezione cosciente.
Correlazioni e riflessi interviscerali. - Un importante aspetto riguarda i rapporti funzionali dello stomaco con gli altri visceri, in particolar modo con quelli addominali e che si devono ai raccordi nervosi vegetativi (simpatico e parasimpatico). Pertali raccordi lo stomaco risente di stimoli a partenza lontana, e a sua volta può irradiare la sua influenza su organi e sistemi lontani. Queste correlazioni, il cui primo aspetto è indubbiamente il più importante, sono legate all'innervazione autonoma dei visceri e già nell'individuo normale hanno l'importante funzione di regolare e sincronizzare funzionalmente i varî segmenti del canale digerente, in un tutto armonico d'attività secretive e motorie.
Di norma, l'arrivo dei cibi nello stomaco e ancor più spiccatamente il loro passaggio nel segmento piloro-duodenale, provoca un complesso di sincinesie non solo sul tratto intestinale che immediatamente segue, ma sulla cistifellea e anche sui segmenti più distali (colon): non è raro uno stimolo motorio anche del tratto rettale. Accanto a questi, si notano dei fenomeni secretivi delle ghiandole annesse (fegato-pancreas) in parte determinati anche per via umorale. Si hanno pure importanti risposte vasomotorie.
I rapporti interdigestivi sono molto complessi e si esercitano sia nel senso di eccitamento che d'inibizione: non esiste però regola assoluta che consenta d'affermare che uno stimolo sia necessariamente seguito da una determinata risposta: le risposte possono variare anche totalmente, a seconda del momento funzionale in cui si trova il viscere, e dell'irritabilità vegetativa in generale. Abbiamo certamente rapporti riflessi duodeno-gastrici, gastro intestinali, gastro e duodeno-colecistici. L'appendice e la cistifellea sono dotate d'una spiccata attività che giunge a interessare anche lo stomaco. Vi sono inoltre rapporti evidenti anche fra stomaco e visceri extraaddominali. Queste connessioni, che spiegano il ritmo ben ordinato delle funzioni dell'apparato digerente, spiegano pure numerose manifestazioni patologiche. Molte malattie dell'intestino (soprattutto del colon e dell'appendice) e della cistifellea sono accompagnate da sofferenze riferite dai malati allo stomaco, e in realtà, spesso si osserva che lo stomaco, pur essendo perfettamente indenne, si comporta in modo anormale. Tale anormalità riguarda essenzialmente la funzione muscolare: ipertonie e ipercinesie, ipotonie, spasmi sono di frequente osservazione. A sua volta lo stornaco influisce sulla funzione delle altre parti dell'apparato digerente e, più che allo stomaco in senso stretto, l'influenza preponderante spetta al segmento piloro-duodenale, il quale controlla indirettamente la fase preparatoria dello svuotamento colecistico, provocando anche risposte inibitorie e influisce sulla motilità del tenue e del crasso.
Anche stimoli partenti da visceri extradigestivi (rene, genitali interni femminili) possono provocare delle risposte disfunzionali dello stomaco.
Un lato importante di questo argomento è quello riguardante gli organi toracici: di nessuna evidenza in condizioni normali, in condizioni di anormalità si possono avere disturbi rilevanti, che i malati riferiscono al cuore o al sistema respiratorio. Si annovera la cosiddetta neurosi digestiva di Rosenbach, che consiste in sofferenze cardiache insorgenti dopo i pasti (palpitazioni, aritmie, molestie precordiali) e la sindrome di Roemheld, caratterizzata da dolori anginoidi e sensazioni oppressive respiratorie. Per questa, alcuni imputano la pneumatosi gastrica, altri l'ernia diaframmatica, ma è noto che può insorgere anche all'infuori di queste cause.
Fra le altre possibilità ricordiamo ancora le connessioni labirinto-gastroenteriche, che giustificano le vertigini di origine digestiva. Infine, una grande importanza spetta alla sierosa peritoneale: qualsiasi irritazione del peritoneo provoca manifestazioni riflesse di carattere inibitorio in tutto il tubo gastro-enterico.