GENITALE, APPARATO (XVI, p. 534)
Patologia. - Genitali maschili. - Con maggiore frequenza si è richiamata l'attenzione negli ultimi anni sui processi infiammatorî cosiddetti aspecifici dei genitali maschili, processi indipendenti cioè dalla blenorragia, come pure dalla tubercolosi e dalla sifilide.
L'epididimite od orchiepididimite aspecifica insorge per lo più come complicazione di una di quelle forme tanto comuni di uretrite catarrale, che talvolta decorrono con sintomi così lievi da essere appena avvertite dal soggetto. Il quadro clinico si presenta con aspetti simili a quelli della corrispondente forma gonococcica, da cui differisce tuttavia per la minore acutezza del processo, la scarsità dei fenomeni subbiettivi ed obbiettivi a carico dell'uretra, la scarsa rispondenza alle cure sulfamidiche ed alla penicillina, ecc. Frequente è stata, specie in passato, la confusione con le forme tubercolari, che presentano però abitualmente un decorso assai più lento ed un aspetto obbiettivo caratteristico (nodi molteplici, localizzazione preferita alla testa dell'epididimo, facile rammollimento e fistolizzazione) che manca invece nella forma aspecifica. In questa, oltre al testicolo ed all'epididimo, possono essere colpiti anche il canale deferente (deferentite) e soprattutto la prostata: una lieve prostatite si accompagna anzi molto spesso all'uretrite catarrale, ed in qualche caso la complicazione può assumere una notevole entità.
Per quanto riguarda la terapia delle malattie dell'apparato genitale maschile, sono da segnalare alcuni importanti progressi. Oltre all'uso dei sulfamidici e della penicillina, che hanno totalmente rivoluzionato la cura della gonorrea (v. in questa App.), è da rammentare qui la terapia con dosi urto di vitamina D2 nelle varie forme di tubercolosi genitale, che sono ormai passate decisamente dal dominio della chirurgia a quello della medicina.
Nel campo ormonico deve essere rammentata la cura del criptorchidismo con preparati d'ipofisi anteriore e di testosterone; quella dell'ipertrofia prostatica, pure con testosterone, e quella del cancro, della prostata con forti dosi di estrogeni sintetici (v. anche prostata, in questa App.).
Genitali femminili. - Anche per i genitali femminili va messa in rilievo la frequenza di forme infiammatorie che possono simulare la blenorragia, alla quale sono spesso erroneamente attribuite.
Tra di esse è da rammentare la vaginite da Trichomonas vaginalis, un protozoo che può vivere come innocuo saprofita, ma che non di rado dà luogo a processi infiammatorî ostinati della vagina, come pure dell'uretra e della cervice uterina. Le pazienti che ne sono affette presentano una secrezione vaginale purulenta, schiumosa, ed uno stato irritativo della mucosa vulvovaginale causa di dolore nei rapporti sessuali, assai caratteristico per tale affezione. Utili sono le applicazioni locali di preparati arsenicali pentavalenti, di vioformio, acido lattico, ecc. La malattia può colpire anche le bambine, inoltre può trasmettersi all'uomo, determinando una uretrite.
Altre forme infiammatorie sono dovute a diversi germi banali che trovano un favorevole terreno di sviluppo sulla mucosa dei genitali femminili quando il trofismo di essa è alterato per disordini ovarici: in questi casi, più che le cure antisettiche locali, giovano quelle ormoniche.
La terapia delle affezioni ginecologiche si è arricchita di nuovi importanti medicamenti e metodi terapeutici. Accanto a quelli già citati per il sesso maschile, e che possono essere adoperati nelle corrispondenti forme morbose che colpiscono la donna (sulfamidici e penicillina nella blenorragia ed anche in alcune forme infettive da altri germi ed in particolare da streptococco; vitamina D2 a dosi urto nella tubercolosi genitale), debbono essere menzionati in particolare i trattamenti ormonici. Ai varî estratti ovarici già da tempo in uso in ginecologia, si aggiungono oggi infatti i prodotti sintetici di follicolina e di progesterone, che trovano vaste applicazioni nei disordini mestruali ed anche in altre condizioni morbose dei genitali (cure follicoliniche nel prurito e craurosi vulvare, nella vulvovaginite infantile e nelle già rammentate vaginiti ipormonali, ecc.). D'altra parte nelle menometrorragie funzionali ottimi risultati sono stati ottenuti con il testosterone, cioè con l'ormone maschile, mentre molti casi di dismenorrea si giovano degli estratti pancreatici disinsulinizzati (v. anche ginecologia; ormoni, in questa App.).