lacrimale, apparato
Sistema annesso all’occhio, che assolve alla funzione di secernere il liquido lacrimale e di assicurarne il deflusso. È costituito dalle ghiandole e dalle vie lacrimali.
Le principali ghiandole lacrimali sono situate una per lato, nell’angolo supero esterno dell’orbita; presentano struttura tubolo-alveolare e sono munite di dotti escretori che si aprono nel fornice congiuntivale superiore: sono innervate dal nervo lacrimale (suddivisione del nervo oftalmico) e sono irrorate dall’arteria lacrimale. In patologia, le ghiandole lacrimali possono essere danneggiate da traumi, cui possono residuare fistole; da infiammazioni (dacrioadenite); da ipertrofia (sindrome di Mikulicz); da cisti (dacryops o igroma) e da tumori (cloroma, cilindroma, ecc.). Le ghiandole lacrimali, a causa di processi autoimmunitari, si atrofizzano in una particolare malattia (sindrome di Sjögren).
Le vie lacrimali sono formate dai canali lacrimali, dal sacco lacrimale e dal condotto nasale o nasolacrimale. I canali lacrimali prendono origine dai punti lacrimali che si aprono come fori di spillo all’apice dei tubercoli o papille lacrimali situate sul margine di ciascuna palpebra, in prossimità dell’angolo interno: dopo essersi riuniti in un tronco unico, si portano al sacco lacrimale. Questo si trova a ridosso del naso, in una doccia ossea (doccia lacrimale), e termina nel canale nasale (o naso-lacrimale), che sbocca nel meato inferiore del naso.
Il liquido lacrimale assolve alla funzione di mantenere umida e detersa la superficie della cornea e della congiuntiva (➔ lacrimazione). È costituito da un liquido acquoso, con scarsi sali (cloruro di sodio) e piccole quantità di proteine, glucosio e urea, più una sostanza batteriolitica (lisozima). La secrezione delle lacrime, in genere scarsa, può aumentare in particolari condizioni di emotività (pianto) o per stimoli di varia natura (luminosa, meccanica, termica, ecc.) che interessino la congiuntiva, la cornea, la mucosa nasale; è inibita, invece, da alcuni farmaci (per es., atropina) e in alcune malattie generali.
ln chirurgia, si effettuano: il cateterismo delle vie lacrimali, per la cura delle stenosi; l’incisione del sacco, in caso di raccolte purulente; la creazione di una nuova via tra il sacco lacrimale e il naso (dacriocistorinostomia), per la cura delle dacriocistiti; l’introduzione nel canale naso-lacrimale di un piccolo tubo di polietilene lasciato in permanenza (dacriointubazione), per il trattamento delle ostruzioni del canale lacrimale; l’apertura dei canali lacrimali, nel loro tratto palpebrale, per drenare le lacrime in caso di eversione dei punti lacrimali; l’estirpazione della ghiandola lacrimale, per tumori.