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appetizione

Dizionario di filosofia (2009)
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appetizione


Tendenza della volontà o desiderio istintivo che spinge a ricercare il raggiungimento di un fine, l’appagamento di un’aspirazione, o anche la soddisfazione di un bisogno materiale. Nella psicologia aristotelico-scolastica l’a. è l’atto dell’appetito e, in seguito, i due termini furono spesso usati come sinonimi. Aristotele indica con il termine ὂρεξις il desiderio o la brama (termine tradotto in latino con appetitus), che, in quanto principio che spinge all’azione, può essere posto sotto il controllo della parte razionale oppure dei sensi. Su questa base Tommaso e gli scolastici distinsero tra appetitus sensitivus, rivolto a un bene indicato dai sensi, e appetitus intellectivus (o rationalis), rivolto a un bene conosciuto tramite l’intelletto; il primo è propriamente da intendersi come desiderio, il secondo come volontà (Summa theologiae, I, qq. 80-82). Hobbes nel De homine (1658; XI, 1) scrive che a. e repulsione stanno al piacere e al dolore come il presente sta al futuro, nel senso che sono piacere e dolore proiettati nel futuro, cioè previsti o attesi. Spinoza mette l’a. in relazione con il conatus («sforzo») della mente di conservare il proprio essere per una durata di tempo infinita. Nella filosofia di Leibniz, a. è l’azione del principio interno della monade, cioè la spinta interiore che determina il passaggio da una percezione a un’altra per raggiungere percezioni nuove (Monadologia, 1714; 15). Per Kant l’a. costituisce la «facoltà di desiderare inferiore» che ha come punto di riferimento un oggetto sensibile, mentre la «facoltà di desiderare superiore» è determinata dalla semplice rappresentazione del dovere morale (Critica della ragion pratica, 1788; I, I, 3).

Vedi anche
neurotrasmettitore Sostanza che veicola le informazioni neuronali attraverso la trasmissione sinaptica. 1. Modalità di liberazione I neurotrasmettitore sono sintetizzati nel citoplasma neuronale partendo da precursori molto comuni, disponibili nel neurone, attraverso numerose tappe enzimatiche. La trasmissione sinaptica ... anoressia Rifiuto del cibo, che può giungere fino al disgusto. Può insorgere nelle più svariate malattie, in modo transitorio o duraturo, a seconda dei casi.  anoressia mentale (o anoressia nervosa) Sindrome d’interesse psichiatrico descritta per la prima volta da S. Porta verso la metà del 16° secolo. Al rifiuto ... obesità obesità Patologia cronica multifattoriale caratterizzata dall’aumento della massa grassa a cui si associa un significativo aumento di morbilità (diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, patologie osteoarticolari ecc.) e mortalità. I numeri relativi alle dimensioni ... organo enterico Voluminosa ghiandola di Crostacei, Aracnidi e Limulus, detta anche fegato o epatopancreas; secerne succhi digerenti, ma ha anche la funzione di assorbire le sostanze digerite.
Vocabolario
appetizióne
appetizione appetizióne s. f. [dal lat. appetitio -onis, der. di appetĕre «aspirare a»]. – 1. Tendenza della volontà o desiderio istintivo che spinge a ricercare il raggiungimento di un fine, l’appagamento di un’aspirazione, o anche la...
pulsióne
pulsione pulsióne s. f. [dall’ingl. pulsion, che è dal lat. tardo pulsio -onis «lo scacciare»]. – Spinta, impulso. 1. Con sign. concreto, in meccanica, sinon. di forza (in partic., di forza impulsiva); lavoro di pulsione, in fluidodinamica,...
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