APPIADI (Appiades)
Ninfe della fonte Appia in Roma. Ai lati del pronao del tempio di Venere Genitrice, nel Foro di Giulio Cesare, si trovavano due bacini di marmo della Fonte Appia, ornati con le statue delle ninfe (Ovid., Ars amat., 1, v, 79 ss., 451-452; Remed. am., 66o). Il Visconti pensò di riconoscerle nel tipo diffuso in statue e in rilievi votivi romani con una ninfa che regge una conchiglia perché una di queste statue e frammenti di altre erano venute in luce nel giardino dei Mendicanti al tempio della Pace presso il Foro di Cesare. Il Klein, invece, volle identificarle nel gruppo di tre fanciulle nude, sorreggenti un bacino con le braccia sollevate, di stile "rococò" del tardo ellenismo. Asinio Pollione aveva, tra le varie sculture con cui aveva adornato i suoi Monumenta (Plin., Nat. hist., xxxvi, 33) presso il Foro di Cesare, anche un gruppo di A. opera di Stephanos, allievo di Pasiteles, ed è probabile che fosse una copia o una rielaborazione del modello del Foro Cesariano.
Bibl: E. Q. Visconti, Museo Pio Clementino, I, tav. 35, pp. 216-219; W. Klein, Geschichte der griech. Kunst, III, p. 340; G. Lugli, Roma Antica, il Centro monumentale, Roma 1946, p. 253; O. Grossi, The Forum of Julius Caesar, in Mem. Amer. Acad., XIII, 1936, p. 220; M. Borda, La scuola di Pasiteles, Bari 1953, p. 79; G. Becatti, in Studi in onore di A. Calderini e R. Paribeni, Milano 1956, pp. 199-210.