appoggiare
In costruzione riflessiva col senso di " sostenersi ", " sorreggersi " su qualcuno che funge da guida: qualunque ora lo guidatore è cieco, conviene che esso e quello, anche cieco, ch'a lui s'appoggia vegnano a mal fine (Cv I XI 4). Il verbo, al participio passato, in forma intransitiva, si colloca in un simile piano semantico nel passo di Cv II V 5 Chi è questa che ascende del diserto, piena di quelle cose che dilettano, appoggiata sopra l'amico suo?, traduzione del versetto biblico " Quae est ista, quae ascendit de deserto deliciis adfluens, innixa super dilectum suum? " (Cant. 8, 5) dove l'interpretazione allegorica riconosce nella sposa la Chiesa, e nell'amico suo Cristo, che della Chiesa è sostegno.
Figuratamente e ancora in costrutto riflessivo vale " basarsi ", " fondarsi " e quindi, più genericamente, " riferirsi ": Riprovato l'altrui errore quanto è in quella parte che a le ricchezze s'appoggiava... (Cv IV XIV 1).
È variante di ‛ poggiare ', in If XXIX 73-74. V. APPOIARSI.