APPRETTO (dal fr. apprêt, ricavato da apprêter "apparecchiare")
Sotto il nome di appretti sono comprese sostanze assai numerose e spesso differentissime fra di loro, che si adoperano nell'apparecchiatura dei tessuti e specialmente di quelli costituiti di fibre vegetali. Queste sostanze vengono sovente usate non solo allo scopo di abbellire, rendere più appariscente il tessuto e dargli una certa maggior pienezza e consistenza, ma anche, in certi casi, per aumentarne il peso, per renderlo più morbido, od impermeabile, o anche meno infiammabile. Perciò gli appretti si possono dividere in sette gruppi, che comprendono:1. sostanze inspessenti; 2. sostanze emollienti o per ammorbidire; 3. sostanze per aumentare il peso; 4. sostanze igroscopiche; 5. sostanze antisettiche; 6. sostanze impermeabilizzanti; 7. sostanze ignifughe.
Fra le sostanze inspessenti abbiamo:
1. gli amidi, ottenuti generalmente dal riso e dal frumento;
2. le fecole, ottenute specialmente dalle patate, dall'arrow-root, dal sagoù, dalla tapioca, dal salep, ecc.;
3. le destrine e i glucosî, ottenuti da varî vegetali o ricavati per trasformazione delle due sostanze precedenti. Gli amidi e le fecole vengono adoperati come inspessenti a causa della loro proprietà di gonfiare e rompersi in particelle minutissime se tenute in acqua alla temperatura di 50-80° C. od anche all'ebollizione, e di dare in questa condizione le cosiddette salde, dotate di proprietà vischiose ed attaccaticcie assai rilevanti. Queste salde però non sono solubili in acqua, in cui le loro particelle si trovano solo in sospensione, mentre le destrine ed i glucosi sono solubili e quindi penetrano meglio nei tessuti e nelle fibre da apprettare, ma hanno un potere inspessente ed adesivo assai meno pronunciato delle vere salde. Oggi vi sono vari metodi per rendere solubili anche gli amidi e le fecole (ad es. con l'attivina, e col cloruro di magnesio e di calcio insieme cogli alcali caustici);
4. le colle o gelatine, di provenienza animale; fra cui la colla di pesce che una volta si otteneva dalla vescica natatoria e da altri residui specialmente del salmone e che proveniva quasi completamente dalla Russia; oggidì proviene anche da altre regioni e non sempre viene ottenuta come si è detto, ma sovente è costituita di osseina decolorata mediante processi speciali. Appartiene pure a questa categoria di sostanze inspessenti la cosiddetta colla da falegnami e la colla carniccia, quest'ultima così chiamata perché la si prepara coi residui delle macellerie e concerie, mentre la prima, più adesiva, si ricava dalla osseina che tappezza e circonda i numerosissimi canaletti delle ossa;
5. le sostanze albuminoidee: l'albumina d'uovo e di sangue, la caseina animale (dal latte) e la caseina vegetale (specialmente dai semi di soia), e il glutine che si ricava dai semi di molte graminacee;
6. le sostanze gommose e mucilaginose: la gomma arabica, del Senegal, la gomma adragante, lo stargo, la Karaja, la Cay-doc, la gomma di Bassora, ecc. che si ricavano da varie piante delle regioni calde. Da noi si ottengono sostanze mucilaginose dai semi di lino e di psillio (una plantaginea). Le sostanze mucilaginose sono parzialmente solubili in acqua, ma da sole non dànno veri inspessenti; nella composizione degli appretti sono quindi sempre usate insieme con altre sostanze;
7. le gelose od estratti dalle alghe marine, che si trovano in commercio sotto nomi differenti, secondo la qualità di alghe da cui vennero ricavate. La varietà più pregiata è quella nota sotto il nome di agar-agar, che ad egual peso e pur essendo trasparente ed incolora, dà un inspessimento dieci volte superiore a quello che si può ottenere da qualunque albumina e gelatina animale. Questi estratti dalle alghe marine dànno ottimi appretti e sono talora adoperati anche per i tessuti di seta e di cotone mercerizzato, dei quali non offuscano punto la brillantezza, essendo in generale trasparenti, e servono a rendere al tatto le stoffe più piene, più spesse, senza distruggere, anzi talora aumentando, la loro morbidezza. Da noi si ottiene una sostanza simile, ma avente più carattere di mucilagine che di una vera gelosa, dal lichene Cetraria islandica che cresce nelle montagne dell'Europa centrale e nelle regioni nordiche. Questa mucilagine viene denominata Blandola se proviene dall'Inghilterra, e Norgina se dalla Norvegia;
8. le sostanze resinoidi, fra le quali sono importanti e molto adoperate la gommalacca, la copale e la colofonia. Quest'ultima è molto usata sotto la denominazione di sapone di resina, che è una sua combinazione con la soda parzialmente solubile in acqua.
Fra le sostanze emollienti accenneremo alla glicerina, agli olî vegetali, animali e minerali, alle cere, allo spermaceti e alla lanolina. Oggi a questo riguardo sono molto adoperati e meritano speciale menzione i solforicinati e gli olî solfonati in genere.
Fra le sostanze adoperate per aumentare il peso dei tessuti, accenneremo, fra quelle solubili, ai solfati e cloruri di sodio e di magnesio e ai cloruri di calcio e di bario: i cloruri sono specialmente indicati ed adoperati perché fortemente igroscopici, sicché vengono sovente uniti alle paste per appretto per dare ad esse la necessaria morbidezza ed elasticità e per impedire che screpolino o si stacchino dalle fibre sotto forma di polvere o di scagliette.
Fra le sostanze igroscopiche accenneremo, oltre ai cloruri ora indicati, anche alla glicerina.
Fra gli antisettici, che hanno lo scopo d'impedire lo sviluppo di muffe e di fermentazioni negli inspessenti adoperati per l'apprettatura, accenneremo ai sali di rame e di zinco e specialmente ai solfati di questi metalli, ai sali di cromo (bicromati), all'acido e ai borati, agli alcoli, all'acido formico e alla formaldeide, all'acido fenico e salicilico, al cresolo, al lisolo, al salolo, alla canfora, all'essenza di mirbano e di trementina, ecc.
Fra gli impermeabilizzanti accenneremo all'acetato di alluminio ed ai saponi di questo metallo, usati da soli od insieme con sostanze inspessenti, ad es., la colla, il caucciù, la guttaperca, la vaselina, la paraffina, le resine, ecc.
Fra le sostanze ignifughe, adoperate per rendere meno facilmente infiammabili le fibre ed i tessuti, vanno annoverati i borati e i silicati alcalini, i solfati e i cloruri di alluminio, di magnesio e di zinco, i cloruri di calcio e di bario, l'alluminato di sodio, l'ammoniuro di rame, ecc. Oggi vengono pure adoperate allo stesso scopo, ma con minore efficacia, le soluzioni di viscosa, la cellulosa cuproammoniacale e l'acetil-cellulosa.