appropriare
Appare due volte nello stesso canto (Pd VI), sempre riferito al sacrosanto segno dell'aquila imperiale. Transitivo con particella pronominale, al v. 33, vale " far proprio ", " attribuirsi ", " impadronirsi ": chi 'l s'appropria e chi a lui s'oppone. Al v. 101 ha il valore più sfumato ma intenso di " attribuire in proprio ", " stornare a proprio vantaggio ", cioè " giudicare che cosa o persona si appropria a persona o a cosa, e attribuirgliela in fatto " (Tommaseo-Bellini): L'uno al pubblico segno i gigli gialli oppone, e l'altro appropria quello a parte: i ghibellini, cioè, rendono proprio, esclusivo del loro partito il significato universale dell'aquila imperiale; da notare che in tutte due i casi a. è contrapposto a ‛ opporre '.
Con lo stesso costrutto, nel senso di " assegnare in proprietà ", col valore figurato di " esser proprio, caratteristico ", ricorre in alcuni luoghi del Convivio: IV XXI 11 però che ... la divina caritate sia appropriata a lo Spirito Santo; XXIII 12; XXIII 13 La prima [etade] è Adolescenza, che s'appropria al caldo e a lumido; la seconda ... s'appropria al caldo e al secco; la terza ... s'appropria al freddo e al secco; la quarta ... s'appropria al freddo e a l'umido.