appulcrare
Latinismo dantesco; compare in rima (con sepulcro e pulcro) in If VII 60 Mal dare e mal tener lo mondo pulcro ha tolto loro, e posti a questa zuffa: / qual ella sia, parole non ci appulcro: ellitticamente " non abbellisco, adorno il discorso con altre parole "; per il Padoan: " non intendo perder tempo in bei discorsi ". È da ricordare la chiosa del Landino " non ci abbellisco parole: quasi dica: non vo' con stile oratorio, el quale con parole ornate sommamente vitupera questa zuffa, perché la cosa è sì manifesta in sé, che non fa mestiere che io la exorni ".
In questo senso l'espressione è poi diventata proverbiale. Secondo il Mattalia, essa ha qui valore antifrastico: "ma le parole propriamente non si abbelliscono, e quindi il senso dell'espressione esce netto solo intendendo appulcrare per antifrasi, cioè un guastare nello spender male e inutilmente, trattandosi di argomento sgradevole e del resto già esaurito ". Ipotesi interessante ma che complica il contesto.